«Matteoli ci dica che fare Ma non venga senza soldi»
Domenici, leader Anci: «Mercoledì il summit. Ma è tardi» - da La Nazione del 13.01.2005
14 February, 2005
Ennio Macconi FIRENZE - Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, è anche presidente dell' Anci, l'associazione nazionale che riunisce tutti i comuni italiani. Mercoledì, a Roma, l'Anci alle 15 riunirà il coordinamento delle grandi città. Presidente, perché questo vertice? «La facciamo in preparazione dell'incontro col ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, che ci ha convocato per le 18. Un faccia a faccia che si doveva svolgere molto prima». A cosa dovrà servire? «A stabilire prima di tutto principi e criteri uniformi. Né io né i miei colleghi stiamo chiedendo sanatorie, deroghe o condoni». E dunque cosa domanderete a Matteoli? «Chiederemo prima di tutto come affrontare l'emergenza. Ci sono alcune priorità secondo noi. Sul lungo periodo, fondi per nuove infrastrutture per il trasporto nelle grandi aree urbane. Noi avremmo bisogno, lo ripeto, di almeno 500 milioni di euro l'anno per infrastrutture di trasporto rapido veloce. Perché è inutile la terza corsia autostradale, il ponte sullo stretto, l'alta velocità, se poi arriviamo nelle città, abbiamo l'aria irrespirabile e dobbiano bloccare tutto». E nel medio periodo? «Fondi per il rinnovo del parco bus, per esempio; per la rottamazione dei motorini e delle auto; poteri effettivi ai sindaci per nuove forme di controllo elettronico; poter far pagare l'accesso a certe zone delle città come ha fatto da un anno il sindaco di Londra (7 sterline dal lunedì al venerdì, ndr)». Insomma, la lotta all'inquinamento è solo un problema di quattrini? «Prevalentemente sì, noi i soldi per questi investimenti non li abbiamo. Ma poi occorre anche mettersi d'accordo». Che vuol dire? «Dico che oggi noi abbiamo bisogno di una strategia e di una politica che coinvolga Stato, governo, regioni. Ma lo potremo fare solo se ci sarà un quadro di riferimento nazionale». Non crede che confusione l'abbiano fatta anche i comuni: uno blocca così; l' altro fa le targhe alterne...? «Le norme europee esistono e quindi è necessario partire da lì. Un anno fa, quando abbiamo lanciato l'allarme e abbiamo avvertito che entro un anno ci sarebbero stati i nuovi limiti europei, Matteoli disse: niente catastrofismi (Domenici tira fuori una nota Ansa datata 3 marzo 2004, ndr)». Lei crede che nell'Anci la pensino tutti così? «Penso di sì». Ma allora il problema per voi è solo Matteoli? «No, Matteoli non è un problema. Semmai lo è il premier che non risponde alle nostre lettere. Il problema è che Matteoli dovrebbe avere i soldi che non ha». In queste settimane la situzione sembra peggiorata ovunque. Che ne dice? «Quello che conta non sono gli ultimi mesi, sono le tendenze di lungo periodo. Se la situazione la guardiamo così, penso sia migliorata. E' chiaro che le polveri sottili sono a un livello nocivo, ma alcuni inquinanti sono spariti come il biossido di azoto, il biossido di carbonio. E questo grazie alle misure prese». Lei sa che sui criteri di valutazione delle Pm10, e sui limiti da darsi (con o senza le polveri naturali) c'è una gran bagarre. Che ne dice? «Dico che è vero e che questo sarà uno dei temi che discuteremo con Matteoli». Le procure intanto chiedono le carte ai sindaci, dopo 35 giorni di sforamento. Giusto? «In alcuni casi penso sia inevitabile. Mi auguro che le procure valutino attentamente caso per caso». E ai cittadini, cosa dite? «Che prima di tutto viene la tutela della salute, che nella scala gerarchica viene prima degli aspetti economici e della libertà di movimento». Questo, Domenici. Da Roma, intanto, Walter Veltroni annuncia che se l' incontro con Matteoli andrà male, l'Anci proclamerà una giornata di blocco completo. In tutta Italia.