Enrico Mingardi, presidente del trasporto pubblico: "Non siamo noi ad inquinare"
Emergenza smog: il coraggio di investire nel trasporto pubblico - Comunicato stampa Asstra del 14.02.2005
14 February, 2005
“Le affermazioni riportate da alcuni giornali in questi ultimi giorni, secondo le quali i trasporti pubblici sono una delle maggiori fonti di inquinamento urbano, non hanno nessun fondamento scientifico e sono assolutamente discutibili sotto tutti i punti di vista. Ma il Ministro Matteoli sembra crederci e questo ci preoccupa moltissimo” A parlare è Enrico Mingardi, il presidente di ASSTRA l’associazione che rappresenta le aziende di trasporto pubblico , riferendosi ai dati diffusi dall’ACI Milano sulla base delle elaborazioni dell’Arpa Lombardia la settimana scorsa ed all’intervista del ministro dell'ambiente, Altero Matteoli, pubblicata oggi su Repubblica “Intanto diciamo come stanno realmente le cose sull’inquinamento atmosferico nelle città. I trasporti pubblici incidono in minima parte su questo inquinamento per due motivi fondamentali: hanno un livello molto basso di consumo di energia per passeggero/chilometro (tre volte inferiore a quello dell’automobile) ed il loro numero è limitatissiomo. Il nostro è il paese delle macchine, non siamo noi a dirlo, i dati sulla motorizzazione parlano da soli: circa 43 milioni di veicoli circolano in Italia di cui, circa, solo 35.000 sono autobus adibiti al trasporto pubblico locale di persone. Per quanto riguarda il PM10, l’incidenza dei trasporti pubblici è del 7,7%; per il CO2 del 5%; per il CO, monossido di carbonio, l’8%, per il NOx il 9% (fonte: UITP). Ovviamente questi dati riguardano solo il trasporto collettivo su gomma, perchè per i sistemi su ferro (tram, metro e ferrovie) il tasso di inquinamento è zero. Il vero problema è che in Italia non si investe nel trasporto pubblico. il ritardo infrastrutturale per metropolitane e ferrovie , mezzi che non inquinano ed hanno capacità enormi di trasporto, è pauroso, ed i nostri autobus sono ancora tra i più vecchi d’Europa. Nonostante, infatti, negli ultimi anni ci sia stato un significativo abbassamento dell’anzianità delle flotte, passando dagli 11,7 anni del 1996 ai 10,25 anni del 2002, siamo ancora lontani dalla media europea: 7 anni. Ma lo svecchiamento del parco autobus ha subito un brusco arresto negli ultimi tre anni, a causa del blocco dei rifinanziamenti delle leggi di spesa a favore dell’acquisto dei nuovi mezzi di trasporto. Ci auguriamo con questo, prosegue Mingardi, di contribuire a sgombrare dal dibattito sull’emergenza smog, false conclusioni e dati strampalati. Per questo rivolgiamo un appello ai Sindaci ed ai ministri Lunardi e Matteoli che si incontreranno in ANCI il 16 febbraio prossimo per affrontare il problema, affinché da quella riunione escano proposte concrete che vadano al cuore di un problema che si risolve solo aumentando e migliorando l’offerta di trasporto collettivo, per convincere la gente e non solo obbligarla coi divieti, a lasciare la macchina a casa, tenendo presente che l'opinione pubblica è sempre più favorevole a politiche ambientali fondate sul trasporto collettivo"