Legambiente:i sindaci si organizzino comunque
Per fronteggiare l'emergenza, finanziando le misure col pedaggio. La proposta di legambiente lazio
15 February, 2005
LEGAMBIENTE LAZIO Comunicato stampa SMOG: SE DAL GOVERNO NON ARRIVERANNO FONDI LE CITTA’ SI DOVRANNO COMUNQUE ORGANIZZARE PER SUPERARE L’EMERGENZA. UNA PROPOSTA DA LEGAMBIENTE 450 MILIONI DI EURO L’ANNO DAL PEDAGGIO A ROMA, IN GESTIONE DIRETTA AL COMUNE, PER DISINCENTIVARE IL TRASPORTO PRIVATO E TROVARE RISORSE PER QUELLO PUBBLICO. IL COMUNE METTA IN CAMPO SUBITO ANCHE L’ESTENSIONE DELL’ORARIO DELLA ZTL ALLA SERA; L’AMPLIAMENTO DELLE TARGHE ALTERNE; BLOCCHI PROGRAMMATI NEI GIORNI FERIALI; PIANO PULLMAN; ESCLUSIONE DELL’ACCESSO DEI GIPPONI DAL CENTRO STORICO. L’incontro tra i Sindaci ed il Ministro Matteoli, dalle dichiarazioni già rilasciate, sembrerebbe che si concluderà con un poco o nulla di fatto. E sul fronte della Regione Lazio non sembrano arrivare risposte in termini di fondi per l’emergenza smog. Un fatto grave, che impone comunque di trovare una soluzione al problema dello smog e delle polveri che assediano le città ed espongono a rischi sempre più gravi la salute dei cittadini. La ricetta rimane per Legambiente sempre la stessa, limitare il trasporto privato e potenziare quello pubblico collettivo. Anzi disincentivare la mobilità privata, per trovare i fondi per il trasporto pubblico. Oltre 450 milioni di euro potrebbero venire ogni anno, secondo una stima di Legambiente, dall’introduzione del pedaggio a Roma, con 2 euro di tariffa sul Grande Raccordo Anulare (328 milioni di euro l’anno) e con un ticket d’accesso di almeno 5 euro per l’area semicentrale (127 milioni di euro l’anno). Ovviamente mantenendo la ZTL nell’area centrale, senza prevedere la possibilità di accedervi pagando, anzi pedonalizzandola completamente a breve termine, con il solo transito consentito ai mezzi pubblici su alcuni itinerari. Un modello di città più sostenibile, più “respirabile”, meno congestionata, in cui il centro storico diventa isola pedonale, l’accesso alle aree immediatamente limitrofe viene tariffato, si porta avanti la politica della tariffazione della sosta con parcheggi di scambio col trasporto pubblico gratuiti lontani dal centro, e man mano che ci si avvicina al centro l’aumento progressivo della tariffa. Pedaggiate dovrebbero essere anche le principali tangenziali a servizio delle città, come il Grande raccordo anulare di Roma, i cui introiti in gestione diretta al Comune dovrebbero interamente essere reinvestiti nel trasporto pubblico. A partire da interventi quasi a costo zero (corsie preferenziali, isole pedonali, zone a traffico limitato) a cui se ne aggiungono altri invece da finanziare tramite il pedaggio (nuove linee tranviarie, potenziamento linee ferroviarie metropolitane, nuovi parcheggi di scambio trasporto pubblico-trasporto privato in periferia, quartiere 30 km orari). “Dal governo nazionale e da quello regionale non sembrano emergere risposte in termini di finanziamenti per superare l’emergenza smog che attanaglia la nostra salute. E’ un fatto grave, che mentre decine di milioni di persone a Roma e nel nostro Paese ogni giorno si dibattono tra giusti provvedimenti, come le targhe alterne e i blocchi della circolazione, non arrivi una risposta che potenzia il trasporto pubblico permettendo di farlo scegliere tutti i giorni ai cittadini. –dichiara Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio- Ma non si può attendere oltre, la situazione non lo permette. E per questo Legambiente rilancia una proposta, per far entrare direttamente nelle casse dei Comuni, con una loro gestione diretta, i fondi necessari. La proposta fu respinta mesi fa, ma c’erano due condizioni diverse: l’emergenza smog non aveva rivelato tutta la sua urgenza e la gestione dei fondi sarebbe stata dell’ANAS e non dell’ente locale, e quindi slegata da una operazione di potenziamento delle politiche locali del trasporto pubblico.” I fondi raccolti dovrebbero servire a finanziare i 286 km di corsie preferenziali protette e corridoi della mobilità in progetto, aumentando la velocità commerciale dei mezzi su gomma; nuove zone a traffico limitato, anche in aree semicentrali e periferiche; nuove linee tranviarie per i collegamenti lungo gli assi viari principali (150 milioni di euro per tre nuovi tram); per il potenziamento delle linee ferroviarie metropolitane FR sulle quali è drammatica la condizione di viaggio dei pendolari; nuovi parcheggi di scambio trasporto pubblico-trasporto privato in periferia, quartiere a 30 km orari. A questo si devono aggiungere certo risposte immediate, che il comune di Roma può e deve mettere in campo da subito, per rafforzare la tutela della salute dei cittadini: ampliamento dell’orario della ZTL alla sera; ampliamento della misura delle targhe alterne, che hanno dimostrato la loro efficacia, aumentando i controlli; blocchi totali programmati della circolazione anche nei giorni feriali, ove necessario, per avvicinare la risposta alla situazione di emergenza riscontrata; piano pullman per bloccare l’invasione dei bisonti in città; esclusione dell’accesso dei gipponi, ingombranti e inquinanti dalle aree più pregiate della città del Centro storico.