Realacci: emergenza globale per il paese
"Ecco le patologie e i danni da smog e traffico" - Comunicato stampa Legambiente del 15.03.2005
16 March, 2005
“Lo smog è un’emergenza globale per il paese: è una minaccia sanitaria che fa migliaia di morti all’anno e costa una cifra pari al 4% del Pil. Ed è un’emergenza per la quale il governo dedica solo le briciole”. Lo sostiene in una nota Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente. “Gli effetti diretti tra inquinamento dell’aria e problemi alla salute sono ormai innegabili – spiega Realacci”. La correlazione tra le polveri fini e la salute – si legge nella nota - non riguarda solamente l’apparato respiratorio come accertato da innumerevoli studi medici ed epidemiologici. Gli inquinanti creando disturbi all’apparato cardiovascolare, con conseguenze in particolare sul ritmo cardiaco. Lo studio MISA-2, il più recente, mostra un eccesso di morti statisticamente significativo che va ben al di là della semplice anticipazione di decessi che si sarebbero verificati comunque. La ricerca italiana che ha prodotto il MISA-2, ha verificato gli effetti a breve termine degli inquinanti atmosferici (CO, NO2, SO2, PM10 e Ozono) rilevati nel periodo 1996-2002 in 15 città italiane (9 milioni di abitanti). Si è visto così che nel periodo in studio il PM10 ha provocato circa 900 decessi in più all’anno. Anche gli inquinanti gassosi (biossido d’azoto, NO2 e monossido di carbonio, CO) provocano un gran numero di vittime: si sono contati ogni anno circa 2.000 morti in più attribuibili all’NO2 e 1.900 morti attribuibili al CO. L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), per esempio, nel 2002 ha approfondito le conseguenze immediate in termini sanitari delle concentrazioni massicce di polveri sottili, e cioè il Pm10, nelle 8 principali città italiane (Torino, Genova, Milano, Bologna, Roma, Firenze, Napoli e Palermo). Ebbene l’OMS ha stimato che in un anno il Pm10 da solo uccida 3472 persone, il 4,7% dei decessi per tutte le cause (escluse quelle accidentali). I cittadini di centri urbani medio grandi non sono solo vittime del tubo di scarico ma anche del traffico. E poi ci sono i danni economici: “più difficilmente quantificabili. Ma uno studio dell’Unione europea (che considera inquinamento, giornate di lavoro perse, posti letto occupati), li ha stimati attorno al 4% del Pil”.