Sì al decreto smog e scoppia la polemica
Per le misure anti-inquinamento stanziati soltanto 140 milioni di euro. Milano "sfora", blocchi a Roma
23 March, 2005
ROMA - Pochi soldi e solo dal 2006. In un´Italia assediata dall´inquinamento, con Milano a quota 61 giorni di aria fuori legge da gennaio e Roma con polveri sottili alle stelle tanto che anche oggi scatta il blocco per le auto non catalizzate, per fare la guerra allo smog arriveranno dallo Stato «solo» 140 milioni di euro. La Camera ha infatti dato il via libera alla trasformazione in legge del decreto che prevede un aumento delle tasse sulla benzina per un totale di 500 milioni euro, di cui però solo 140 andranno ai comuni per migliorare il trasporto pubblico e organizzare misure anti inquinamento. Spiccioli in confronto alle richieste dei comuni che hanno definito il provvedimento inadeguato e il comportamento del governo «inaccettabile». L´opposizione, che non l´ha votato, lo giudica «una beffa». Con i Ds pronti a sottolineare che «l´aumento delle tasse sulla benzina ricadrà sugli italiani. Perché se no il governo avrebbe previsto il rimborso dell´aumento delle accise agli autotrasportatori?». E i Verdi che hanno presentato un ordine del giorno per denunciare «34 mila ricoveri all´anno per malattie respiratorie e 5000 morti in Italia» dovuti all´inquinamento. E soprattutto per segnalare il «caso Milano dove «nonostante 61 giorni di sforamento nei primi 79 giorni dell´anno non è stata presa alcuna misura». E proprio da Milano il presidente della Regione Formigoni, in piena compagna elettorale, ieri ha annunciato che se verrà eletto ha un piano per combattere l´inquinamento spendendo 600 milioni entro il 2010. Un piano che prevede riduzioni delle emissioni di traffico e riscaldamento, guerra agli autocarri e ai mezzi pesanti in parte con l´incentivo per la rottamazione, l´installazione di filtri e la limitazione della circolazione differenziata per categorie.