Le Regioni nella lotta al PM10
Finanziamenti e incentivi per cittadini e aziende. Solo l'Emilia Romagna si è distinta per finanziamenti per la mobilità sostenibile e per la comunicazione ai cittadini, mentre Toscana e Lombardia incentivano l'acquisto di veicoli a basse emissioni.
05 April, 2005
<b>di Maurizio Da Re </b>
Lo smog è stato fra i grandi assenti in questa campagna per le elezioni regionali e i motivi possono essere molti. Innanzitutto lo smog non fa più notizia così come invece era successo a gennaio-febbraio con le città italiane in piena emergenza. Inoltre nella campagna elettorale hanno prevalso temi politici di carattere nazionale e lo smog, pur essendo una "emergenza nazionale" (così è stata definita dall'Anci) non rientra di fatto nell'agenda politica dell'attuale maggioranza di centro-destra, così come della minoranza di centro-sinistra. Al contrario le Regioni sono delegate dalla legge di recepimento della direttiva europea sui limiti deglii inquinanti in atmosfera a gestire lo smog e quindi hanno compiti e possibilità di intervento di particolare rilievo nella individuazione e coordinamento delle misure antismog dei Comuni; possono anche avere un ruolo di indirizzo e di finanziamento di interventi per migliorare la qualità dell'aria e per favorire la mobilità sostenibile. Purtroppo in questi anni le Regioni, salvo qualche eccezione, hanno scarsamente esercitato il compito di coordinare le misure antismog e quasi per niente hanno finanziato interventi sulla mobilità sostenibile o promosso incentivi antismog per cittadini e aziende.
Attualmente c'è stato e continua ancora il confronto e la polemica dei sindaci e dell'Anci sugli stanziamenti per le misure anti-inquinamento del governo: pochi soldi e solo dal 2006. Per fare la guerra allo smog sono previsti finora dallo Stato «solo» 140 milioni di euro. Spiccioli in confronto alle richieste dei comuni che hanno definito il decreto in approvazione al Parlamento "totalmente inadeguato a fornire risposte al problema dello smog nelle citta’, non raccogliendo nessuna delle proposte avanzate nelle sedi istituzionali dall’Anci, volte a potenziare il Trasporto pubblico, ammodernare il parco dei veicoli (pubblici e privati) circolanti e migliorare le infrastrutture per la mobilita". E quali reazioni sono invece venute dalle Regioni? L'unica iniziativa è venuta da Milano dove il presidente della Regione Formigoni ha annunciato in piena compagna elettorale che se verrà eletto ha un piano per combattere l'inquinamento, spendendo 600 milioni entro il 2010 e prevedendo riduzioni delle emissioni di traffico e riscaldamento, guerra agli autocarri e ai mezzi pesanti in parte con l'incentivo per la rottamazione, l'installazione di filtri e la limitazione della circolazione differenziata per categorie.
Adesso andiamo a vedere concretamente cosa è stato realizzato nel 2004-2005 riguardo a finanziamenti e incentivi da parte delle Regioni. Molto poco è stato programmato e realizzato dalle Regioni e poco è stato fatto finora.
La Regione <b>Emilia-Romagna</b>, d'intesa con Province e Comuni, ha finanziato gli interventi strutturali previsti dall'Accordo regionale sulla qualità dell'aria, per complessivi 87 milioni di euro nel triennio 2003-2005. Gli interventi riguardano bus ecologici, piste ciclabili, trattamento dei gas di scarico dei bus più vecchi, nuove tecnologie e infrastrutture per la distribuzione commerciale, monitoraggio del traffico e l'integrazione con il trasporto ferroviario. A questi interventi previsti dall'Accordo se ne sono affiancati altri per iniziativa spontanea delle singole amministrazioni. Tante piccole-grandi "azioni virtuose" che hanno puntato in particolare sul potenziamento della mobilità ciclistica, sul car-sharing, sul controllo dei gas di scarico e su incentivi per la conversione a metano o gpl di mezzi privati. Nel 2004 l'Emilia-Romagna ha anche stanziato 42 milioni di euro per almeno 300 nuovi autobus a basso impatto inquinante. La Regione ha infatti approvato il nuovo piano di ripartizione delle risorse per il rinnovo del parco degli autobus e ha anche preferito introdurre un vincolo per destinare il 100 per cento dei contributi all’acquisto di autobus a metano, Gpl o elettrici. L'Emilia Romagna è stata anche premiata per la campagna di informazione "Liberiamo l'aria" aggiudicandosi il "Premio Speciale Pubblica Amministrazione". La campagna "Liberiamo l'aria", con lo slogan "Operazione liberiamo l'aria: meno smog, più salute!", è stata realizzata per far conoscere ai cittadini le misure antismog realizzate dalla Regione e dai Comuni. La campagna si avvale anche di un sito Internet all'indirizzo <a href="http://www.liberiamolaria.it">www.liberiamolaria.it</a>, che riporta anche il monitoraggio dei livelli di inquinamento in ogni provincia e di un numero verde 800 743333 per rispondere alle domande dei cittadini.
La Regione <b>Toscana</b> ha puntato sull’Accordo di Programma dell’ottobre del 2003 firmato da 16 amministrazioni comunali, dall’Anci, e dalla province interessate, per varare incentivi economici finalizzati al rinnovo accellerato del parco veicolare più inquinante con l’acquisto di mezzi ecologici. Gli incentivi, omogenei a livello regionale, che vengono erogati dai singoli Comuni a cittadini e aziende, sono previsti in caso di acquisto di mezzi privati e commerciali a gas oppure bifuel, per ciclomotori euro2 o elettrici e per bici elettriche, e anche per trasformare a gas alcune categorie di mezzi a benzina. Il finanziamento regionale è stato nel 2004 pari a 3 milioni e 350 mila euro, diviso tra i 16 comuni sottoscrittori dell’Accordo di Programma. La cifra più elevata, circa 1 milione e 750 mila euro, è stata assegnata agli otto comuni dell’area omogenea fiorentina. La Regione ha stanziato altri 3 milioni e 350 mila euro, per proseguire anche nel 2005 la battaglia contro lo smog, ed è stato approvato anche un nuovo regime di incentivi per la sostituzione dei veicoli più inquinanti, che punta a promuovere soprattutto l’acquisto di veicoli a gas e gli incentivi per le trasformazioni a gas di veicoli circolanti.
La Regione <b>Lombardia</b> ha approvato due bandi, finanziati con 5 milioni di euro, che stanziano incentivi per trasformazione a metano o gpl di autovetture private (2 milioni, con la gestione affidata all'ACI) e l'acquisto di moto e ciclomotori a minor emissione con anche la sostituzione di quelli obsoleti e più inquinanti (3 milioni, con la collaborazione di ANCMA, l'Associazione nazionale dei costruttori di moto, e di CIVES, associazione che promuove i veicoli elettrici). Questi provvedimenti fanno seguito alle misure già varate che prevedono contributi destinati ad enti pubblici e imprese (attraverso specifico bando), per l'acquisto di veicoli commerciali a Gpl e metano (3 milioni di euro di stanziamento) e incentivi per la sostituzione delle caldaie a gasolio con quelle alimentate a metano (8,5 milioni di euro di finanziamento).
Nel 2004 la Regione <b>Veneto</b> ha disposto per il finanziamento di progetti mirati ad agevolare l'acquisto di biciclette a pedalata assistita. 360mila euro sono state previste per l'acquisto di biciclette elettriche, mentre la Regione <b>Piemonte</b>, così come la Lombardia, ha eliminato la tassa regionale, il bollo automobilistico, sui veicoli a metano.
Il Consiglio Regionale del <b>Lazio</b> ha dato di recente il via libera alla rottamazione dei motorini inquinanti. L'aula ha approvato a maggioranza un articolo del bilancio di previsione 2005 che stanzia per la rottamazione dei ciclomotori, nel triennio 2005-2007, la somma di 4 milioni di euro. Nella norma è previsto che la Regione Lazio svolga una gara, alla quale saranno invitate più ditte produttrici, per stabilire un prezzo di vendita con il maggior sconto possibile.
Infine ricordiamo che la Regione <b>Emilia-Romagna</b> ha recentemente presentato i risultati un progetto di ricerca, "Progetto BLU", coordinato e finanziato dalla stessa Regione con 1 milione 92 mila euro. Il progetto ha visto la sperimentazione con successo di un filtro capace di trattenere il 99,9 % delle particelle ultrafini (0,1 micron) emesse dai motori diesel degli autobus e dei mezzi di servizio urbani più vecchi e inquinanti e di ridurre in misura considerevole anche la quantità di idrocarburi incombusti e di idrocarburi policiclici aromatici contenuti nei gas di scarico. Ogni azienda di trasporto pubblico locale potrà installare sui propri veicoli pre Euro, Euro 1 e Euro 2 questa sistema filtrante e il costo annuo totale per il gestore di un autobus di 150 kwh di vecchia generazione con una percorrenza di 50.000 km/anno può essere valutato in circa 3.000 Euro.