Intervista a Charalambides di Greenpeace: "Non ci ascoltano abbastanza"
02 December, 2003
Nichos Charalambides, ateniese, rappresentante di Greenpeace greca ci tiene e premettere che la sua organizzazione non è contraria alle Olimpiadi. “Anzi la nostra piattaforma si intitola “Far diventare verdi le Olimpiadi” quindi non è un no pregiudiziale. Dopo le Olimpiadi di Sidney ci aspettavamo però una grande importanza all’ambiente e invece non è così. Abbiamo fatto molte proposte: per esempio su energia costruzioni riciclaggio ma siamo stati poco ascoltati. E non c’è un forum , un luogo di incontro sistematico tra chi organizza le Olimpiadi e le associazioni ambientaliste o anche della società civile. Hanno troppo da concentrarsi sui conflitti di competenza tra Comitato Organizzatore e Governo…” Cosa vi preoccupa di più? “ Non ci lamentiamo tanto del fatto che non accettino le nostre proposte. Avevamo proposto tetti fotovoltaici sui nuovi Stadi e su tutti i nuovi edifici.. Ma ci preoccupa che non mantengano le loro stesse promesse. Come nel caso del nuovo Villaggio olimpico. Quella in sostanza è edilizia convenzionale, non c’è neanche il solare termico…E nelle parti costiere che recuperano c’è rischio di grande spazio a speculazioni edilizie.” Niente di buono? “ Si qualcosa di buono c’è soprattutto sui trasporti. Vedremo se davvero bloccheranno le auto durante i Giochi ma intanto è positivo che abbiano finalmente trovato i soldi e la volontà di estendere le reti di tram autobus e metropolitana, e lo fanno a passo accelerato.”