Traffico, torna il sabato «ztl-free»
Contrasti nella maggioranza e dibattito in città per la riapertura alle auto al sabato pomeriggio - da Unità del 06.05.2005
06 May, 2005
<b>Dopo le limitazioni notturne arriva una «liberalizzazione». Ma suscita molte polemiche
Jacopo Cosi</b>
Oggi a meno di colpi di scena dovrebbe crollare un mito: la zona a traffico limitato, detta ztl. Sarà infatti firmata l'ordinanza per la riapertura del centro storico di Firenze al sabato pomeriggio, dalle ore 15. E si dovrebbe aprire subito domani quindi.
Un provvedimento che era stato già al centro di una concitata riunione di maggioranza mercoledì, e che non piace a tutta la maggioranza. Ieri Gregorio Malavolti, presidente della commissione trasporti in Palazzo Vecchio, lo ha ribadito: «Va a toccare un elemento simbolico che dura da 18 anni». Ma tant'è. L'ordinanza è frutto di un accordo politico con le categorie economiche, sempre più in crisi. Il pacchetto comunque sarà completato, ed è stata questa la richiesta dei contrari, da una serie di provvedimenti collegati alla riapertura della ztl che saranno presentati dal vicesindaco con delega alla mobilità Giuseppe Matulli, sempre oggi pomeriggio.
Il provvedimento dovrebbe prevedere: autobus a costi convenienti, possibilità di fare il biglietto a prezzi agevolati con lo scontrino di un negozio, un solo timbro - sempre al biglietto dell'autobus - che valga tutto il giorno, parcheggi a pagamento intorno alle mura a costi ridotti. Dove parcheggerà la gente che arriverà in centro in macchina al sabato pomeriggio?
Il comandante dei vigili urbani Alessandro Bartolini ha risposto ieri in commissione trasporti: «Esistono dei posti che non sono solo per i residenti». Scovarli però non sarà facile, perché il centro è tappezzato di cartelli "0-24" e affini.
Intanto ieri sera è partita la ztl notturna. Con la pedonalizzazione dell'area di Santa Croce. Dalle 22.30 fino alle 2 del mattino di giovedì, venerdì e sabato non si può entrare in centro con la macchina. E in Santa Croce si può andare solo a piedi. I ristoratori, gestori di locali, discoteche eccetera, sono già sul piede di guerra e stanno raccogliendo una serie di firme per presentare una petizione al Comune di Firenze. «Magari prendono l'aperitivo e poi i locali si svuotano» dice Matteo Gazzarrini gestore del Capocaccia, che ha lasciato da pochissimo. «L'anno scorso - aggiunge - abbiamo fatto quasi la metà degli incassi durante la ztl notturna».
D'accordissimo invece i residenti che vogliono dormire. Ma anche quelli che frequentano i locali e hanno la fortuna di abitare in centro. «Fosse per me pedonalizzerei tutto il centro storico» dice Daniele mentre sorseggia l'aperitivo. Contro la scelta di abolire la ztl al sabato pomeriggio ieri sono insorti Rifondazione Comunista e Ornella De Zordo di UnaltracittàUnaltromondo. «Non serve al commercio - dicono - e poi se si vuole aiutare a prendere i mezzi pubblici per venire in centro, perché è stato deciso di far pagare i bussini elettrici, che erano gratuiti?». Le associazioni ambientaliste chiedono ancora di più: «Ampliare a tutto il fine settimana ed in orario 0-24 la chiusura del centro storico di Firenze ai veicoli privati» scrivono Amici della Terra, Italia Nostra, Legambiente e Wwf.
La commissione trasporti ieri ha chiesto al comandante dei vigili di proteggere la zona C del centro storico. Non è stata compresa dalla ztl notturna e quindi da qui potrebbero infiltrarsi le macchine. La zona C è quella che riguarda Piazza San Marco, via Cavour e Santissima Annunziata. Il comandante dei vigili ha risposto che sarà fatto il possibile per evitare le staffe (ovvero i punti dai quali è possibile entrare evitando i telepass).
E sempre ieri la commissione ha rilevato un dato molto interessante. Negli ultimi anni in centro sono aumentate le multe ma sono dimezzate le rimozioni forzate. «Perché? - chiede il presidente della commissione trasporti Gregorio Malavolti -. Se una macchina non viene rimossa toglie il posto ad un residente. Inoltre la Scaf (azienda partecipata dal comune che gestisce la rimozione) è in forte deficit a causa di questa riduzione (si parla di 6-700mila euro di rosso). Era stata messa in piedi sulla base di 40mila rimozioni l'anno e invece siamo a 22mila circa nel 2004 e nei primi tre mesi di quest'anno a 4.700 circa». Sulla questione è partita quindi la ricerca delle motivazioni. Intanto continua la lotta ai locali rumorosi. Negli ultimi giorni il nucleo di polizia ambientale ha effettuato nuove rilevazioni fonometriche che hanno condotto alla chiusura di tre esercizi in corso Tintori, via de' Vanni e via Panicale. Con questi nuovi provvedimenti le chiusure nel 2005 arrivano a quota 15.