LETTI PER VOI - Automobile sì, ma condivisa e responsabile
Il nuovo manifesto dell'Automobil Club - dal Sole 24 ore del 27.06.2005
28 June, 2005
<b>Dall'Aci un manifesto per l'etica della mobilità
In otto punti una bussola per le azioni future. Invito a famiglie, istituzioni e mondo della scuola per promuovere una nuova cultura della guida
Nicoletta Cottone</b>
Una sfida contro una mobilità sempre più costosa. A lanciarla è l’Aci che questa mattina ha presentato a Roma un manifesto per un’etica della mobilità responsabile.
Otto i punti cardine del documento: nuova etica della capacità di guida, mobilità come progetto di sviluppo sostenibile, rispetto per l’ambiente, cultura del territorio e degli strumenti di mobilità, riassetto infrastrutturale, valutazione obbligatoria di impatto della mobilità, integrazione delle tecnologie della mobilità e della comunicazione, nuovo impulso alla filiera educativa.
«Il manifesto etico – spiega Franco Lucchesi, presidente dell’Aci – mira a promuovere il valore della mobilità responsabile. La situazione, vicina al collasso, è stata affrontata finora con regole, restrizioni e divieti. Visto che non possiamo permetterci di comprimere la mobilità, che è sinonimo di sviluppo, l’unica strada percorribile è quella del richiamo alla coscienza collettiva». L’obiettivo è liberare la mobilità da compiti impropri, razionalizzare il sistema, attenuare le sollecitazioni verso una mobilità superflua, con lo scopo di “muoversi meno per muoversi tutti”.
Il manifesto lancia una sfida dei valori contro una mobilità sempre più dispendiosa in termini economici e sociali: un’auto costosa, visto che in media si spendono per mantenerla 4.500 euro l’anno, insicura, perché sulle strade perdono la vita oltre 6mila persone l’anno, con 300mila feriti in oltre 200mila incidenti e un costo sociale di oltre 35.500 milioni di euro, pari al 2,7% del Pil. La quattro ruote è penalizzata dal deficit infrastrutturale, utilizzata perché i mezzi pubblici sono vecchi (in media 10 anni), lenti (velocità media di 17 km/h) e affollati oltre il limite della sopportazione da parte dei cittadini.
Il manifesto invita famiglie, mondo della scuola, strutture associative, pubbliche amministrazioni a promuovere la nuova cultura della guida e della mobilità.
«Si dovrà provvedere – spiega Franco Lucchesi – a una revisione dei contenuti dei corsi di formazione alla mobilità, nei quali conferire un maggior peso all’educazione civica nello spazio pubblico, la strada, e provvedere a una sempre più puntuale e intesa formazione dei formatori». Appello anche alle Pubbliche amministrazioni perché la valutazione di impatto della mobilità diventi la strada maestra di qualsiasi intervento urbanistico e territoriale. Per la famiglia si dovrà far leva sui tradizionali momenti abilitanti, dalla patente al patentino, fino al recupero dei punti per sottolineare il passaggio all’età adulta e alle responsabilità correlate.
Ecco gli otto punti del manifesto.
Nuova capacità di guida
L’automobile, come strumento di mobilità responsabile richiede una nuova capacità di guida, che comporta molto più di una semplice competenza tecnica, proiettandola in un contesto di avvertenze che vanno dal controllo della velocità alla cura del mezzo, dalla protezione di sé a quella degli altri.
Mobilità, valore da maturare e condividere
La mobilità deve essere vissuta non come impulso alla competitività, ma come istanza etica che aiuti a scegliere tra una “mobilità opportunità” e una “mobilità rischio”, non solo per se stessi, ma anche per gli altri. Ci si può muovere, insomma, rispettando o sopraffacendo, per trarne piacere o per arrecare dolore.
Progetto di sviluppo sostenibile
L’etica della mobilità deve individuare nuovi criteri normativi e comportamentali, indicando soluzioni tecnologicamente opportune ed economicamente compatibili che affrontino il rispetto dell’ambiente, la sicurezza individuale e collettiva, i bisogni essenziali delle diverse categorie sociali, minoranze comprese.
Rispetto dell’ambiente
Dopo il protocollo di Kyoto si deve diffondere una nuova cultura degli strumenti di mobilità che incentivi l’uso collettivo o condiviso delle quattro ruote, garantendo la diffusione del trasporto pubblico, adottando subito soluzioni per veicoli a “emissione zero”.
Nuova cultura del territorio
Non basta cambiare mentalità, ma è necessaria anche una nuova cultura del territorio, unita a un riassetto del sistema delle infrastrutture. Qui occorre un salto di qualità in termini di progetti, realizzazione e gestione da una parte per restare al passo con le esigenze di sviluppo, dall’altro per ridurre i rischi connessi ai disagi di un traffico diventato ormai asfissiante.
Tecnologie della mobilità e della comunicazione
Il sistema di governo e di autocontrollo delle quattro ruote deve liberare il guidatore, senza condizionarne la sicurezza, accrescendo le possibilità di orientamento.
Collaborazione per una mobilità responsabile
Dalle istituzioni agli operatori dei mezzi di trasporto pubblico, dagli associati all’Aci ai cittadini al volante tutti sono chiamati a collaborare per rispondere alle diverse esigenze della vita individuale e collettiva.
Sistema di regole condivise
L’etica della mobilità si basa su un sistema di regole condivise, che sollecitino al senso di responsabilità verso e per gli altri.