Via libera alle centrali eoliche \"Ma non danneggino il paesaggio\"
Wwf e costruttori siglano un accordo storico: tutte le regole per i nuovi impianti - da Repubblica del 28.06.2005
29 June, 2005
<b>Antonio Cianciullo</b>
ROMA - È una firma storica quella in calce all´accordo che dà il via libera all´eolico doc. Fulco Pratesi, presidente del Wwf, e Oreste Vigorito, presidente dell´Anev (l´associazione degli industriali del vento) hanno siglato ieri un protocollo d´intesa che rappresenta un punto di svolta nella tormentata querelle delle centrali eoliche. Partita con l´incoraggiamento entusiasta di tutto il mondo ambientalista, l´energia dal vento, la più matura tra le fonti rinnovabili, aveva trovato negli ultimi anni una crescente opposizione da parte di alcune associazioni ecologiste che avevano sottolineato i problemi legati all´impatto paesaggistico. Una critica alimentata da qualche progetto di centrale improvvisato senza tener conto della logica, tanto per assicurarsi una licenza da rivendere in un secondo tempo.
«Il paradosso è che il dibattito sulla localizzazione, legittimo e doveroso, è stato trasformato in un dibattito sulla fonte energetica: il che è francamente improponibile di fronte all´urgenza di un salto tecnologico verso le rinnovabili, un salto necessario per stabilizzare il clima dopo i disastrosi decenni del petrolio», ha commentato il segretario del Wwf, Gaetano Benedetto. «In realtà a scrivere questo protocollo avrebbe dovuto essere la mano pubblica, non i privati: i grandi assenti sono stati i ministeri dell´Ambiente, dei Beni culturali, delle Attività produttive e le Regioni. Un ritardo di elaborazione e di garanzie che ha rischiato di compromettere il futuro del settore. Credo che ora il problema sia superato».
Il protocollo firmato da Wwf e Anev impone regole molte severe sull´individuazione del luogo in cui costruire l´impianto (si devono studiare tutte le possibili interferenze con l´ecosistema) e sulla lista delle aree off limits (da quelle importanti per le specie migratrici a quelle con flora minacciata). C´è l´obbligo di minimizzare l´impatto sul territorio, sull´ambiente, sulla biodiversità. E, per quanto riguarda la tutela del paesaggio, i produttori sono obbligati a ridurre al massimo «l´alterazione del valore panoramico», a utilizzare le tecnologie più compatibili con il luogo, a usare vernici neutre e antiriflettenti, a interrare i cavi a bassa e media tensione. Infine il sito scelto dovrà essere riportato allo stato originale una volta dismesso l´impianto.
Ridotto l´impatto ambientale, restano i grandi vantaggi dell´eolico che, secondo Wwf e Anev, possono essere sintetizzati con questi numeri: una centrale a vento costa la metà di una nucleare, si costruisce in un quarto del tempo e, a parità di investimento, produce 2,3 volte l´energia ricavabile dall´atomo dando 5 volte più occupazione e zero rischi. Inoltre gli impianti moderni sono silenziosi, efficienti e in media richiedono solo 40 ore di manutenzione annua.