Autobus a chiamata. La Provincia pensa già all’emergenza smog
Il servizio grazie ad una piccola flotta di navette regolate da un «software» di ultima generazione - da La Stampa del 30.06.2005
30 June, 2005
<b>La sperimentazione partirà in autunno nella zona di Chivasso.L’assessore: «Il discorso non è facile ma possibile»
Alessandro Mondo</b>
Immaginate un mezzo pubblico davvero a misura di utente, una navetta che viene a raccogliervi a casa dietro prenotazione depositandovi alla stazione ferroviaria o a quella dei bus più vicine. Come? Ottimizzando i percorsi grazie al coordinamento di un «software» di ultima generazione.
E’ solo una delle iniziative sulle quali la Provincia sta ragionando per contenere l’emergenza-smog destinata a riproporsi puntualmente il prossimo inverno: l’inverno delle Olimpiadi, d’accordo, non per questo esente dalle polveri sottili (i cosiddetti Pm10) e dal biossido di azoto che hanno incalzato Torino e i Comuni dell’area metropolitana nella stagione appena conclusa. Questa ed altre strategie di contenimento degli inquinanti sono state annunciate ieri dall’assessore Dorino Piras (Qualità dell’aria). L’occasione era la presentazione del volume intitolato «Uno sguardo all’aria», summa dell’altalena degli agenti nocivi fotografati durante i lunghi mesi dell’inverno 2004-2005 dall’Arpa Piemonte. Critico Largo Respiro: «Non basta fare un ottimo lavoro scientifico. A quando un piano di limitazione del traffico programmato per tempo e comunicato ai cittadini senza variazioni dell'ultimo minuto?». Mentre Eva Biginelli, Legambiente Ecopolis, ha sollecitato l’abolizione dell'Indice della Qualità dell'Aria, «basato su livelli fuorvianti»
Appunti legittimi, sollevati nella sede più opportuna. Infatti ieri non si è parlato non solo dell’inverno appena trascorso ma di quello in agguato. Situazione paradossale in una città che oggi boccheggia sotto l’afa, ma solo fino a un certo punto: ottobre è dietro l’angolo. Da qui la mobilitazione dell’assessorato provinciale alla Qualità dell’Aria, in sintonìa con quello ai Trasporti, per offrire qualche risposta nuova a parità di emergenza. «Targhe alterne, ma non solo»: questa la parola d’ordine sulla quale si sta ragionando. Perchè se la riproposizione della circolazione alternata viene considerata inevitabile, nella prossima edizione i Comuni si aspettano che venga integrata da altre iniziative. «Il discorso non è facile, date le variabili con cui dobbiamo fare i conti - spiega Piras -: dall’entità dello stanziamento regionale all’effetto Olimpiadi, dall’impatto sul traffico cittadino della prima linea della metropolitana inaugurata il prossimo dicembre alla disponibilità di tutte le parti in causa nel mettersi in gioco».
Tra i progetti più significativi c’è quello del «trasporto pubblico a chiamata». Pura fantascienza? Non secondo l’assessore, che si è già messo al lavoro per sperimentare il servizio già in autunno: «Il primo banco di prova potrebbe essere il Chivassese. La premessa è la ripetitivtà di gran parte degli spostamenti quotidiani: da Torino a Torino e dalla cintura alla cintura, ma passando sempre per il capoluogo. L’idea è quella di rivolgersi alle aziende di trasporto private sul territorio per mettere insieme una piccola di flotta di navette “a chiamata”, in grado di raccogliere l’utente a domicilio o nel primo posto utile vicino alla sua abitazione». Obiettivo: scaricarlo alla stazione ferroviaria o dei bus di linea, da dove potrà raggiungere la sua destinazione con i mezzi pubblici senza mobilitare l’auto. Servizio inedito, almeno nel Torinese, basato su un sistema di prenotazioni coordinato da un software che la Provincia sarebbe disponibile ad acquistare per poi darlo in gestione.
Ma questa è solo una delle soluzioni. La Provincia punta ad una risposta diversificata: controlli più serrati sugli impianti termici; rilancio del «car pooling», cioè il ricorso alla stessa auto da parte di più persone; estensione del «car sharing», oggi concentrato a Torino, anche nei Comuni limitrofi. E naturalmente le targhe alterne, tanto più efficaci se la Regione accetterà di modificare i poteri della Provincia - come da richiesta - permettendo all’ente di «disegnare» un provvedimento immediatamente valido ed uniforme sul territorio. Resta l’intenzione di Palazzo Cisterna - ribadita in più occasioni da Antonio Saitta - di utilizzare i poteri di surroga nei confronti dei Comuni ripetutamente inadempienti.
Alcune soluzioni, come lo stanziamento di 600 mila euro per rinnovare le flotte degli enti pubblici con veicoli rigorosamente ecologici, sono già realtà; altre sono in dirittura di arrivo; altre ancora risultano condizionate da tutta una serie di variabili che le proiettano sulla media-lunga distanza. Il primo passo è crederci.