In arrivo ad Hannover un piano per ridurre l’inquinamento luminoso
Mentre nella città della Bassa Sassonia si accende il dibattito intorno alla proposta SPD-Gruene sull’illuminazione pubblica; Andreas Haenel, dell’associazione “Contro l’Inquinamento Luminoso” ci presenta il quadro della situazione in Germania. In attesa dei risultati di “Verlust der Nacht”, la ricerca commissionata dal Governo.
12 February, 2013
“Mozione per limitare l’inquinamento luminoso e risparmiare energia. L’amministrazione sia incaricata di sviluppare un piano per la riduzione dell’inquinamento luminoso ad Hannover.” Inizia così il documento presentato il 16 di novembre 2012 e destinato a sollevare un polverone nelle indaffarate giornate della capitale della Niedersachsen, in Germania centrale. A proporlo sono stati Juergen Mieneur e Mark Bindert, rispettivamente consiglieri SPD e Verdi nella città a guida del rosso-verde.
Le motivazioni sono le stesse della legislazione varata in Francia e in Slovenia: risparmio energetico, riduzione dei gas a effetto serra, pericoli per il ciclo del sonno negli uomini e alterazioni sull’ecosistema dovuti all’eccessiva illuminazione nelle città. “Il nostro obbiettivo è valutare dei limiti di orario, razionalizzare l’illuminazione stradale, anche con l’introduzione di luci a LED, e ridurre le insegne pubblicitarie”, spiega lo stesso consigliere Mieneur, “La mozione è passata e deve tradursi in un piano [previsto per il prossimo 1° Marzo] che comporterà poi atti concreti”.
L'opposizione però non ci sta, e ha subito parlato di “una proposta ideologica”. Felix Blaschzyk, consigliere comunale della CDU sostiene infatti che “è più sensato puntare sull’efficienza dell’illuminazione pubblica, piuttosto che spegnerla di notte. Tanto più che l’introduzione dei LED si tradurrà già in un risparmio economico ed energetico. Con essi si ridurrà anche l’inquinamento luminoso.” E aggiunge: “La luce è importante per la vita in città. Chi vuole il buio, è libero di trasferirsi in campagna!”. Sia Blaschzyk che il suo collega dell’FDP Wilfried Engelke sottolineano inoltre i rischi per la sicurezza: “troviamo pericoloso spegnere di notte l’illuminazione stradale”.
Il dibattito si è esteso poi ai giornali, tanto che la pagina online di Das Bild del 4 dicembre scorso titolava polemicamente: “I Rosso-Verdi vogliono oscurare la città”. E sui forum online si va da chi non vuole uno spegnimento per fasce orarie, ma “sensori di presenza per usarle quando servono” a chi dice: “ok luci spente, ma solo fino alle 4.30, perché dopo devo consegnare i giornali”! Alle discussioni Juergen Mineur risponde: “si tratta per lo più di vecchie posizioni sulla sicurezza [secondo Christian Reinbath, indipendente, “diverse interrogazioni alla polizia cittadina indicano che non c’è pericolo di un aumento della criminalità” NdR], unite alla sfortunata concomitanza con il periodo natalizio: il tema è stato subito collegato con le illuminazioni per la festività.”
Una tipica polemica all’italiana, si potrebbe dire.
Le differenze con il nostro Paese, però, tornano se si guarda al quadro generale. A descrivere la situazione è Andreas Haenel, astronomo presso il Planetario di Osnabrueck e tra i promotori del gruppo “Initiative gegen Lichtverschmutzung”, collegato al movimento Dark Sky. Andreas ha cominciato a interessarsi al problema dell’inquinamento luminoso 25 anni fa, constatando come le persone che visitavano il planetario non avevano mai visto le stelle nelle loro città.
“In Germania – spiega - non c’è una legislazione nazionale in materia. Anche se è stato avviato un grande progetto interdisciplinare intitolato “Verlust der Nacht” [la scomparsa della notte] tra Università di Berlino, di Lipsia e Ministero dell’Ambiente, che presenterà il prossimo ottobre, con un’analisi i risultati su inquinamento luminoso, effetti della luce sull’ambiente e sull’uomo, e tipologia di illuminazione.
Ma – e qui sta la differenza – non abbiamo un problema di illuminazione pubblica forte come in altri Paesi: siamo a circa metà del consumo procapite dell’Italia e della Spagna. C’è meno illuminazione pubblica e il 25% dei Comuni spegne parte delle luci di notte.”
Il motivo? “E’ puramente economico: le amministrazioni locali hanno sempre cercato di ridurre i costi e gli sprechi. Anche se passi avanti andrebbero fatti sul fronte dei privati.” Emerge così il tipico approccio pragmatico della politica tedesca, che spesso persegue politiche ambientali sostenibili spinta da riconosciuti vantaggi economici.
Una nota sui LED: per Andreas Haenel “sono il futuro. Il prezzo è destinato a ridursi progressivamente, mentre crescono efficienza e durata di vita del prodotto. Il problema è la componente blu dello spettro luminoso emesso, che attira più insetti, è più reattivo alla melatonina (con conseguenze ancora incerte sul sonno e sulla vista), e produce una maggiore dispersione in atmosfera, e quindi più inquinamento luminoso. Meglio LED a luce calda o temperature al di sotto dei 3.000° Kelvin”.
Per il materiale allegato ringraziamo http://www.sternenpark-schwaebische-alb.de/