Legge salva Ilva. La Corte costituzionale respinge i ricorsi della Procura | File
Arriva il "no" tecnico della Corte Costituzionale. Rigettati i ricorsi della Procura tarantina. Ma la vera partita si giocherà ad aprile, quando verrà giudicata l'eccezione di incostituzionalità della legge salva Ilva. I commenti di Clini e Ferrante
13 February, 2013
La Corte Costituzionale ha respinto i ricorsi della Procura tarantina con i quali aveva sollevato a dicembre il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Ma il diniego della Consulta è un "no" tecnico. La vera partita si giocherà ad aprile quando si deciderà sulla costituzionalità della legge salva Ilva. Questo è quanto si apprende dalla nota stampa della Corte Costituzionale. Nel frattempo l'Ilva può continuare a produrre obbligata tuttavia a rispettare le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale.
"Con l'aia che ho rilasciato a ottobre - ha dichiarato poco fa il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini - l'Ilva ha un piano di attività e investimenti che va realizzato in tre anni e che consentirà allo stabilimento da un lato di essere pienamente in regola con le nuove direttive europee e dall'altro assicurerà la continuità produttiva".
Soddisfatto il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante. "Prendiamo atto della decisione della Consulta. E' la conferma che non c'è nessun conflitto tra poteri dello Stato ma il Governo e il Parlamento hanno correttamente emanato una legge per tutelare gli interessi generali del Paese". "Sono convinto - ha proseguito Ferrante - che alla fine emergeranno le ragioni più autentiche su una vicenda in cui il buon senso e la ragionevolezza sembrano ancora non prevalere".
Nota stampa della Corte
In data odierna, la Corte costituzionale, con due distinte ordinanze, ha dichiarato inammissibili i ricorsi per conflitto di attribuzione n. 7 del 2012 e n. 2 del 2013 promossi dal
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Taranto in relazione al decreto-legge n. 207 del 2012, sia nel testo originario che in quello risultante dalla sua conversione, con modificazioni, nella legge n. 231 del 2012, riguardanti le cosiddette “vicende ILVA di Taranto”.
Le suddette ordinanze della Corte costituzionale sono motivate sul duplice rilievo che:
a) il conflitto di attribuzione relativo ad una legge o ad un atto avente forza di legge è inammissibile, come affermato da costante giurisprudenza, quando sussista la possibilità di sollevare eccezione di legittimità costituzionale in via incidentale nell’ambito di un giudizio comune.
b) siffatta possibilità sussiste nel caso di specie e si è addirittura concretizzata con la rimessione alla Corte costituzionale in via incidentale, da parte sia del GIP presso il Tribunale ordinario di Taranto sia di tale Tribunale (rispettivamente con le ordinanze r.o. n. 19 e n. 20 del 2013), di questioni di legittimità costituzionale relative al citato decreto-legge n. 207 del 2012, quale risultante dalla sua conversione in legge, e concernenti proprio le “vicende ILVA di Taranto”.
RASSEGNA STAMPA
Su Ilva non ammessi conflitti promossi da pm Taranto - Ansa.it
Ilva, per la Consulta nessun conflitto. "Decideremo sulla legittimità del decreto" - Repubblica.it
Ilva, Corte Costituzionale giudica inammissibili ricorsi Procura. Ad aprile udienza su legittimità - Inchiostroverde.it