Elezioni e mobilità: un giorno voteremo da dove vogliamo attraverso la rete? | ECOPEDIA
Elezioni e mobilità intelligente: il voto on line, esercitato attraverso la rete indipendentemente dalla propria posizione nello spazio è una realtà vicina? La possibilità esiste ed è stata – sporadicamente – messa in atto anche per elezioni politiche, ma il sistema fatica ad imporsi. Quanto e come influisce ancora la necessità dello spostamento fisico sull’affluenza al voto?
22 February, 2013
Tra la protesta degli Erasmus che non possono votare all’estero e la neve che rischia di bloccare le strade e i mezzi di trasporto, la questione del voto on line torna a riproporsi: è ragionevole aspettarsi che a breve il diritto di voto si possa esercitare in rete, indipendentemente dalla nostra localizzazione nello spazio?
L’internet voting non è una novità: schede elettorali elettroniche, un codice di identificazione del votante e lo scrutinio automatico sono già una realtà, che però è stata applicata solo sporadicamente in caso di elezioni politiche: l’esempio più vicino a noi è quello della Svizzera, dove la pratica è già piuttosto comune per quanto riguarda i referendum ed è stata sperimentata anche per il voto politico nel Cantone dei Grigioni.
Si segnala ancora: l’Estonia, dove il voto on line è possibile e regolare sia per le elezioni locali che per quelle parlamentari; l’Inghilterra, dove si può accedere on line ad un servizio che permette di stampare da casa la propria scheda elettorale, che va però comunque spedita tramite il servizio postale; e infine gli Stati Uniti, dove il voto on line esiste in 31 stati, ma è riservato ai cittadini americani residenti all’estero e ad alcune categorie particolari.
Per l’Estonia, in realtà, non è una “prima” assoluta. Si era votato via web, in modo sperimentale, già nel 2005 per le elezioni locali (circa 10 mila votanti, il 3% degli aventi diritto) e poi, in misura più consistente, nel 2007, alle precedenti elezioni politiche, con un campione di 30 mila elettori (9%). Alle elezioni comunali del 2009, infine, si era arrivati al voto elettronico del 9,5% degli aventi diritto.
Adesso alle ultime politiche il salto vero e proprio, basato su un complesso sistema di password e verifiche elaborato da uno sviluppatore estone, Tarvi Martens, convinto sostenitore della tesi che “il voto on line è più sicuro di quello cartaceo, che deve comunque essere scrutinato da persone in carne e ossa. Ed è innegabilmente meno costoso”. Ma il vero “segreto” di questa procedura rivoluzionaria è la carta d’identità digitale: distribuita a tutti i cittadini di età superiore ai 15 anni (e ormai in possesso dell’80% della popolazione), consente, oltre all’identificazione, di firmare documenti elettronici, accedere all’ on line banking e fruire dei servizi della pubblica amministrazione. Sempre in Estonia, per evitare il rischio che il voto online venga espresso in condizioni di costrizione, ad esempio familiare, il periodo del voto on line è antecedente al giorno delle elezioni dei seggi, ed è possibile per l'elettore andare in seggi e uffici del cosiddetto "early voting", annullare il proprio voto dato online e esprimerne un'altro, che sarà quello definitivo.
C’è chi vorrebbe estendere il sistema a tutti i cittadini per combattere l’astensionismo e chi invece si preoccupa delle conseguenze di avere un voto “a portata di click”. Le polemiche comunque non mancano. Abbiamo raccolto per voi alcuni pareri sull’argomento.
Andrea Zuccotti, Dirigente del settore Servizi al Cittadino del Comune di Milano
"L'attuale sistema di voto in Italia con più di 60 mila sezioni permette di previene in modo efficace possibili brogli. Non ci sarebbero invece uguali garanzie con il voto elettronico. Ho molte perplessità sul fatto che il voto attraverso il proprio computer possa garantire il principio di segretezza sancito dal secondo comma dell’articolo 48 della Costituzione. Per ora comunque non mi risulta che il Ministero stia lavorando a questa ipotesi, quanto piuttosto alla predisposizione di postazioni elettroniche all'interno dei seggi tradizionali".
Barbara Covili, Amministratore delegato ClickUtility
Certamente il voto on line risolverebbe molti problemi, primo fra tutti quello degli spostamenti. Prendiamo il caso degli ultimi giorni: con mezza Italia sotto al neve qualche problema ci potrà essere eccome. I treni rallentati, i disagi alla circolazione…con il voto on line sarebbe tutto più semplice e ritengo che oggi ci siano i sistemi tecnologici per garantire la sicurezza del voto.
Luca Aiello, ricercatore informatico
Votare online in modo sicuro e' tecnicamente possibile, così come è possibile fare un'operazione bancaria da casa con il proprio pc. Ovviamente c'e' sempre il rischio che io venda il mio voto, e per questo non c'è tecnologia che tenga, l'unico modo è fare avvenire la votazione in un luogo sorvegliato, come avviene per le normali elezioni a cui siamo abituati. (Il presupposto e' che le elezioni siano molto partecipate, o nemmeno questo è sufficiente, perché il rispetto degli accordi si potrebbe dedurre facilmente dal conteggio finale delle schede). Questo problema è noto in informatica come Access Control: ovvero, come faccio ad essere sicuro che la persona che sta accedendo ad una risorsa on line sia proprio quella che ha il diritto di farlo e non altre? Esistono tanti modi di fare access control, che dipendono dal sistema e dai requisiti di sicurezza necessari. Generalmente si garantisce il controllo tramite tre principi: 1. Qualcosa che sai (una password per esempio). 2. Qualcosa che hai (un token, come la chiavetta USB che ti consegna la banca per fare le operazioni da casa. Senza la presenza fisica del token, che ti rilascia codici temporanei, che cambiano in continuazione, non puoi accedere al servizio). 3. Qualcosa che sei (e qui si entra nel campo della biometrica: impronte digitali, della retina etc). Nessuna delle tre però è sicura al 100% contro la compravendita dei voti: una password e un token si possono consegnare; un’impronta biometrica no, è vero, ma in un ambiente non sorvegliato, chi mi impedisce di votare “come comandato” davanti a chi mi ha comprato il voto e che si assicura che io non stia sgarrando?
Voto on line e voto elettronico
Il voto elettronico, ma non dalla propria abitazione, è stato d'altra parte già sperimentato con successo per le elezioni interne di alcuni atenei italiani. "Nel nostro Ateneo -ci ricorda il professor Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino- siamo completamente passati al voto elettronico. Abbiamo inviato a tutti gli aventi diritto un tagliando con un codice di 6 numeri utilizzabile per accreditarsi al voto in una delle postazioni elettroniche allestite all'interno del Politecnico". Impensabile in futuro prevedere anche la possibilità di votare da casa? "Il nodo resta la certificazione. Se vengono inviate a domicilio le credenziali per votare non ci sono garanzie perché qualcuno non voti per più persone...".
Esperimenti di voto on line made in Italy
Il voto on line in Italia è stato sperimentato sia per le parlamentarie del Movimento Cinque Stelle che per il voto dall’estero alle primarie del Centro Sinistra. Vediamo come.
Voto on line parlamentarie M5S
Per votare alle parlamentarie, era necessario risultare iscritti al M5S al 30/9/2012 e aver inviato i propri documenti di identità in formato digitale. Nei quattro giorni messi a disposizione per il voto, l’utente poteva effettuare l'accesso alla piattaforma on line, sulla quale era stata caricata la lista dei candidati con relativi profili, idee, foto e video. Per accordare la propria preferenza (tre in totale, per M5S) era sufficiente premere il tasto accanto al candidato scelto. Dopo un secondo click di conferma, il voto veniva acquisito dal sistema in via definitiva.
Voto estero on line primarie Centro Sinistra
Per partecipare alle primarie di Italia Bene Comune era necessario fornire alcuni elementi di riconoscimento in più: indirizzo mail privato, numero di telefono, scansione del documento d’identità e una certificazione che giustificasse la propria presenza all’estero per motivi di lavoro o studio. Per poter esercitare il proprio diritto di voto era necessario essersi iscritti al sito di Italia Bene Comune entro le ore 20.00, ora italiana, del 20 novembre 2012. La votazione poteva poi essere effettuate dalle ore 15.00 del 24 novembre, alle ore 20.00 del 25 novembre, collegandosi al sito votoestero.primarieitaliabenecomune.it. L’accesso era regolato da un pincode, assegnato via mail durante la registrazione.
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