Ambiente: cos'avevano in comune in campagna elettorale Movimento 5 Stelle, Pd e SEL?
Energia, rifiuti, trasporti e qualità dell'aria: abbiamo spulciato i programmi elettorali di PD, SEL e M5S a caccia di punti comuni sui principali temi legati all'Ambiente. Ecco cosa abbiamo trovato. Maria Maranò (segreteria nazionale di Legambiente) che ha partecipato agli incontri tra le associazioni ambientaliste
28 February, 2013
Trasporti e smog
Tutti dalla parte dei pendolari: se c'è un punto su cui la coalizione di Centrosinistra e il Movimento 5 Stelle non dovrebbero fare fatica ad incontrarsi è proprio il servizio di trasporto pubblico messo a disposizione di chi ogni giorno sceglie di lasciare a casa l'auto privata per andare al lavoro, sia che lo faccia per muoversi da una città all'altra sia all'interno della rete urbana. Risanamento delle ferrovie locali, istituzione di parcheggi di scambio, miglioramento della rete di autobus e metropolitane. Il car sharing viene citato da tutti, mentre va segnalato che la parola bicicletta non compare mai nella sezione “Mobilità” del PD... Curiosità: tra le proposte di M5S c'è il road pricing, da applicare però solo alle auto che entrano nei centri cittadini con un'unica persona a bordo. Nessuna proposta specifica contro lo smog, al di là del sostegno alle politiche di mobilità sostenibile: non si parla di provvedimenti emergenziali, blocchi del traffico o zone a basse emissioni.
Rifiuti
Nel programma 5 stelle non si parla di rifiuti, se non in termini di incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici, e di eliminazione degli incentivi previsti dal CIP6 alla combustione dei rifiuti. Per SEL e PD la priorità, prima ancora dell'avanzamento nella percentuale di raccolta differenziata e di riciclo dei materiali, è la riduzione dei rifiuti. Nessun accenno alla qualità della raccolta, invece, per nessuno dei partiti.
Energia
Incentivi alle rinnovabili al primo posto per tutti i partiti, assieme alla cogenerazione di energia eletrica e calore e all'efficientamento degli edifici. (Quelli pubblici in particolare, essendo più facile un intervento diretto da parte dello Stato). L'esclusione della termovalorizzazione dei rifiuti tra gli incentivi alle rinnovabili viene espressamente citata solo da M5S, mentre la valorizzazione dell’idroelettrico su piccola scala compare solo nel programma di SEL.
Il commento di Legambiente
Eco dalle Città ha chiesto un commento a Maria Maranò (segreteria nazionale di Legambiente) che ha partecipato agli incontri tra le associazioni ambientaliste e i partiti prima delle elezioni politiche dello scorso 24 e 25 febbraio.
"Questo Parlamento - ha commentato Maria Maranò - secondo noi sarà più sensibile alle tematiche ambientali. Tutte le forze che abbiamo incontrato hanno manifestato la volontà di proseguire il confronto con le associazioni ambientaliste. Le forze politiche in particolare hanno capito che il settore della Green economy è l'unico settore non in recessione ed è evidente che questo aspetto riceverà maggiore ascolto rispetto al passato".
Per quanto riguarda l'ipotesi di governo tra la coalizione di centro-sinistra e il Movimento 5 Stelle, abbiamo chiesto quali possono essere i punti comuni sulle questioni ambientali. Sulla base dei programmi presentati in campagna elettorale la sintesi potrebbe scaturire in particolare tra l'incontro di M5S e SEL. In particolare, la forza giudata da Vendola, potrebbe candidarsi ad essere sul programma ambientale l'anello di congiunzione tra il M5S e il Partito Democratico. "Nel Movimento 5 Stelle - ha affermato Maria Maranò - abbiamo visto le maggiori sensibilità in campo. In Sinistra Ecologia Libertà abbiamo visto la maggiore competenza sulla tematica. Vedo quindi questi due elementi complementari. Sul fronte ambientale queste due forze possono tranquillamente lavorare insieme".
I link ai programmi elettorali dei partiti:
Partito Democratico (e i 10 punti per l'Ambiente di Italia Giusta)
Sinistra Ecologia e Libertà
Movimento Cinque Stelle