Cina: un nuovo nome per lo smog (in attesa di capire come disfarsene)
Xikeliwu: è il nuovo nome del Pm2.5 in Cina, come proclamato dalle autorità governative dopo un lungo dibattito che ha coinvolto meteorologi, linguisti ed esperti ambientali. Ma gli ambientalisti non ci stanno: "Danno un nome che non accenna alla pericolosità di questa polvere per non farci spaventare e avere meno pressioni"
04 March, 2013
"Tasso della felicità", "particelle di Pil" o "polvere con caratteristiche cinesi": sono i nomi ironicamente proposti dai cittadini cinesi per definire il PM2,5 che continua ad avvolgere la parte nord della Cina rendendo impossibile respirare e molto pericoloso muoversi per le città. La proposta è stata avanzata su internet per ridicolizzare la scelta delle autorità, che hanno pubblicato un nuovo nome "ufficiale" per questa forma di inquinamento.
I livelli di PM2,5 sono divenuti un incubo per la popolazione di Pechino. In alcune aree della capitale, le centraline hanno raggiunto addirittura un valore pari a 561 per metro cubo. Cinque volte tanto ciò che è già considerato pericoloso per la salute delle persone, e in particolare quelle con malattie al cuore o ai polmoni, oltre ovviamente ad anziani e bambini.
Dopo un lungo dibattito fra meteorologi, linguisti ed esperti ambientali si è arrivati a coniare un nuovo termine per il PM2,5: xikeliwu. I media statali hanno riportato con grande risalto la decisione, presa dopo un dibattito in cui gli esperti hanno proposto anche "polvere di smog" e "polvere sottile fluttuante". Ma la decisione ha fatto arrabbiare la blogosfera: "Danno un nome che non accenna alla pericolosità di questa polvere per non farci spaventare e avere meno pressioni".
Persino l'agenzia di stampa del governo, la Xinhua, ha criticato la mossa: "Inappropriata per un momento in cui lo smog è così forte e così poco è stato fatto dalle autorità. È davvero così importante dare un nome all'agente inquinante, quando la popolazione non ha un posto per nascondersi ed è costretta a respirare aria tossica?"