Rifiuti in Lazio, l'Italia rinviata alla Corte di Giustizia Europea
La Commissione europea rinvia l'Italia alla Corte di Giustizia europea a causa della situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione Lazio. Clini: "Inevitabile dopo le opposizioni al decreto del 3 gennaio, che in vario modo convergono sempre verso l'unica abituale conclusione per Roma: il conferimento in discarica"
18 March, 2013
La Commissione europea rinvia l'Italia alla Corte di Giustizia europea a causa della situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione Lazio. E per il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e' un risultato "inevitabile dopo le opposizioni al decreto del 3 gennaio che disponeva il conferimento dei rifiuti di Roma negli impianti del Lazio che hanno capienza inutilizzata".
Opposizioni che, per Clini, "in vario modo convergono verso l'unica abituale conclusione per Roma a vantaggio del conferimento in discarica". Il ministro ha comunque scritto al commissario europeo Janez Potocnik assicurando l'impegno dell'Italia, "anche grazie alla collaborazione con la nuova amministrazione della Regione e con il Comune di Roma, a completare il programma per allineare la capitale d'Italia agli standard previsti dalle direttive europee e dalle leggi nazionali entro i tempi previsti e comunque prima che la Corte assuma la sua decisione". Per Clini, comunque, sono "urgenti raccolta differenziata e recupero".
Il commissario europeo Janez Potocnik, "pur apprezzando l'impegno del ministro dell'Ambiente, ha rilevato che sono a rischio la chiusura della discarica di Malagrotta e il trattamento dei rifiuti, oggetto della procedura d'infrazione aperta nel 2011".
Il ministro ha convocato per il 20 marzo Ama e le imprese individuate dal decreto del 3 gennaio, per definire un piano di azione vincolante anche utilizzando i poteri straordinari che sono stati attribuiti al ministro dalla Legge di stabilità 2013.
Clini ha anche scritto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al sindaco di Roma Gianni Alemanno e al commissario della Provincia, Umberto Postiglione, per sbloccare le procedure di autorizzazione, ferme da tempo, degli impianti di trattamento e recupero "che potrebbero dare una svolta definitiva alla gestione dei rifiuti di Roma".