Clini contro il Tar sui Tmb del Lazio: "Esterrefatto dall'ordinanza"
Secondo il ministro dell'Ambiente i suoi tecnici saranno chiamati a ri-verificare ciò che è noto da mesi dopo che anche il Consiglio di Stato aveva dato disco verde al suo piano per "sbloccare" l'empasse sugli impianti della Regione
22 March, 2013
"Si chiede al Ministero di accertare ciò che da mesi è stato già accertato, che è stato oggetto di un analogo ricorso al Tar e di una decisione di secondo grado del Consiglio di Stato che ha sancito la perfetta legalità del piano del Ministero dell'Ambiente per il pieno utilizzo degli impianti di TMB nel Lazio". E’ all’insegna dello stupore il commento del ministro dell’Ambiente Corrado Clini circa l’ordinanza del tribunale amministrativo del Lazio sulla annosa questione dell’impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti.
“L’ordinanza del Tar è a dir poco sorprendente” – ha specificato Clini - "si chiede al Ministero di accertare ciò che da mesi è stato già accertato, che è stato oggetto di un analogo ricorso al Tar e di una decisione di secondo grado del Consiglio di Stato che ha sancito la perfetta legalità del piano del Ministero dell’Ambiente per il pieno utilizzo degli impianti di TMB nel Lazio”.
“In pratica, dietro il paravento dei formalismi giuridici – rileva il Clini - siamo in pieno “bis in idem”. E’ noto infatti che una precedente ordinanza del Tar, che aveva sospeso un decreto del Ministro in merito alla piena utilizzazione impianti del Lazio, è stata annullata dal Consiglio di Stato che ha acquisito le stesse informazioni giù trasmesse al Tar. Informazioni fornite dal Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri che ha certificato la capacità degli impianti in relazione alle loro caratteristiche e alle autorizzazioni ricevute e che sono esattamente le informazioni che oggi il Tar chiede al Ministero. Una sorta di “ritorna alla casella di partenza” che l’emergenza rifiuti esistente nel Lazio non può sostenere, pena gravissime conseguenze”.
1 commenti
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25.03.2013 15:03
è inutile parlarne, qua all'interno del TAR c'è qualcuno delle zone dove insistono gli impianti che è stato convinto a dilazionare l'avvio dell'operazione sperando in nuovo governo e nuovo ministro e nuove soluzioni.. Ma che giustizia è questa? questa è solo una cordata di potere come quella dei politici con la differenza che i politici ogni tanto si tottopongono al vaglio delle elezioni mentre questi organismi stanno sempre liì...