Ambiente e Infrastrutture: la Regione Lazio punta su Paolo Refrigeri
Il nuovo assessore alle Infrastrutture, alle Politiche abitative e all'Ambiente dell'amministrazione Zingaretti vanta una lunga esperienza sia nel campo dell'insegnamento sia in quello della politica locale, specie su ambiente e urbanistica. E' chiamato a tante "eco-sfide" nel prossimo quinquennio
26 March, 2013
“Ho sempre cercato di trovare soluzioni condivise e plurali, che vedessero il "Noi" al centro, fatte di collaborazioni tra enti, associazioni e organizzazioni, enti di ricerca e cittadini. Nelle politiche abitative e ambientali, la Regione Lazio è ancora troppo indietro. Ma il terreno su cui lavorare c’è”. Sono state queste le prime parole da nuovo assessore alle Infrastrutture, alle Politiche abitative e all’Ambiente Fabio Refrigeri.
Zingaretti ha scelto lui per la grande conoscenza che ha del mondo imprenditoriale e dell’associazionismo e per la lunga trafila fatta sul territorio alla guida di svariati enti locali.
Per anni impegnato nell’azienda di famiglia, il 45enne Refrigeri è stato docente presso la SSPAL e la SSAI in materia di sicurezza sul lavoro e la sua esperienza politica inizia nel 1995, quando viene eletto consigliere comunale a Poggio Mirteto. Ricopre poi il ruolo di Assessore, prima alle attività produttive e all'urbanistica (dal 1997 al 1999), poi all'urbanistica e ai lavori pubblici (dal 1999 al 2004). Nel 2004 viene eletto Sindaco di Poggio Mirteto, mandato che gli viene riconfermato nel 2009 e che ricopre tuttora. Dal 2008 è anche Presidente dell'Unione di Comuni della Bassa Sabina e ad oggi ricopre anche il ruolo di Presidente della Strada dell'Olio e dei Prodotti Tipici della Sabina. Dal 2004 è attivo anche all'interno dell'ANCI. Qui, nella sezione Lazio, è stato fino al 2009 responsabile per le Unioni dei Comuni e l'associazionismo comunale e a partire da quell'anno, invece, Vice Presidente Vicario”. Esperto di infrastrutture e di economia “green”, dovrà arginare la cementificazione specialmente nell’area metropolitana della Capitale e sostenere politiche “eco” che hanno fatto difetto negli ultimi anni a troppe realtà del Lazio.