Consumo di suolo, ad Asolo cittadini in piazza contro le colate di cemento
Un milione di metri cubi di capannoni, condomini e villette: è la proposta per il nuovo Piano di Assetto del Territorio del Comune di Asolo, duramente contestato da cittadini e intellettuali, scesi in piazza a manifestare. L’approvazione definitiva è attesa per mercoledì 10 aprile, ma una petizione cerca di fermarla
08 April, 2013
La Giunta comunale di Asolo si appresta ad approvare il nuovo Piano d'Assetto Territoriale, e lo fa senza lesinare sul cemento. L'amministrazione, guidata da Lega Nord, ha deciso di allargare le maglie delle concessioni edilizie, si a scopo abitativo che industriale. Un piano che a molti cittadini, non è piaciuto affatto, e in particolare all'ex sindaco della Città, Daniele Ferrazza: "In queste settimane si sta consumando, nel più assoluto silenzio, la scelta del nuovo Piano di Assetto del Territorio: in pratica il nuovo strumento urbanistico la cui valenza si estende ai prossimi vent’anni. Nessuna pubblica assemblea, nessuna forma di pubblicità, nessun tipo di partecipazione è stato attivato. Il nuovo Piano di Assetto del Territorio prevede la possibilità, tra la zona collinare e la pianura, di realizzare ben 285 mila metri cubi di nuova edificazione residenziale, in pratica più di settecento villette (di 400 metri cubi ciascuna) o più di mille appartamenti (di 90 metri quadrati). Un’assurdità, considerando che il precedente Piano regolatore generale, approvato nel 1998, prevedeva già nuovi insediamenti per 150 mila metri cubi, mai richiesti dal mercato e quindi mai realizzati. Parte di queste costruzioni potranno essere realizzate in campagna e in collina grazie al sistema della “Edificazione diffusa”, un criterio che, facendo leva sul pretesto della “casa del figlio”, consente di costruire nuove abitazioni in un contesto di case sparse in zona agricola. Altro che riduzione dello sprawl. Non solo. Nonostante il Comune di Asolo disponga già, in tre aree diverse (quale programmazione!), di 62 ettari di zone industriali e artigianali, il nuovo PAT ne introduce una nuova con un’estensione di trenta ettari, giusto ai piedi della collina che ospita la Rocca. Vi è prevista la possibilità di costruire ben 720 mila metri cubi di nuovi capannoni. Complessivamente, dunque, il nuovo Pat rovescia sulla campagna e sulle colline asolane poco più di un milione di nuovi metri cubi di cemento, tra edilizia residenziale e insediamenti industriali. Come se coprissimo di villette e condomini lo spazio di ventisette piazze San Marco a Venezia! Ne abbiamo veramente bisogno?”.
Pare di no, almeno a giudicare dalla reazione scatenata dal PAT in città. Domenica 7 aprile decine di persone si sono date appuntamento nel centro di Asolo per manifestare contro la cementificazione e il consumo di suolo. L’ex sindaco Ferrazza ha anche dato il via ad una petizione on line firmata per ora da circa 370 persone, che chiede di rivedere il piano urbanistico, coinvolgendo nella discussione cittadini, associazioni, urbanisti, e le università di tutta Italia. All’appello si è unito anche Vittorio Sgarbi: “Quello che sta mettendo in atto l’amministrazione leghista è un macabro delitto. Asolo è un gioiello storico ricco di cultura e fascino egli attuali amministratori la vogliono distruggere in un modo incivile: sono dei vandali. Il Bembo, la casa della Duse, quella di Freya Stark: come si può immaginare di cementificare la storia e la cultura di una città simile?”.
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