Paolo Hutter

Un nuovo sciopero dei mezzi pubblici, con tutte le sue valide ragioni, ma ancora una volta nessuno si pone una domanda elementare: perché la seconda fascia di garanzia è dalle 12 alle 15? Stiamo parlando dell'orario in cui il funzionamento dei mezzi pubblici è garantito, anche se c'è sciopero, e soltanto della seconda fascia, perché la prima è uguale ovunque: dalle 6 alle 9, con differenze al massimo di mezzora. Gli orari della seconda fascia invece variano notevolmente nelle varie città italiane. Riflettendo su una notizia che viene sempre data e accolta senza troppa attenzione, ci siamo accorti che variano senza neanche una coerenza nelle distinzioni geografiche tra nord e sud. Ecco alcuni esempi: a Roma tra le 17:30 e le 20:00; a Milano tra le 15:00 e le 18:00; a Napoli tra le 17:00 e le 20:00, a Torino tra le 12:00 e le 15:00; a Bari tra le 12:30 e le 15:30; a Palermo tra le 17:30 e 00:00; a Bologna tra le 16:30 e le 19:30; a Genova tra le 17:00 e le 21:00. Un tentativo di indagare su quali siano le radici storico-sindacali di questi orari è naufragato nel nulla. Ho solo capito che si tratta per l'appunto di accordi locali, e che gli orari si ripetono sempre uguali da decenni. Non ci sono storici delle relazioni industriali o sindacali in grado di spiegare perché i mezzi pubblici durante gli scioperi a Torino vanno dalle 12 alle 15 e a Genova dalle 17 alle 21. “ Elùma sempre – o semper -fait parèi.” è la risposta implicita. Forse l'orario di Torino è pensato per gli studenti e si dà per scontato che al lavoro si va in auto? Eppure secondo un sondaggio tra i lettori di Ecodallecittà ci sarebbero molte più preferenze per un orario di tardo pomeriggio, quando si esce dal lavoro. Il 44% preferirebbe avere i mezzi dalle 17 alle 20, il 26% dalle 16 alle 19 e solo il 15% dalle 12 alle 15. Ma probabilmente, non riuscendo a risalire alle origini di questa atavica originalità cittadina, non sarà neanche facile cambiare l'orario.