Ecosistema Urbano: ecco il rapporto Legambiente che compie 20 anni
Presentato presso il Comune di Milano il rapporto realizzato da Legambiente e Ambiente Italia che dal 1994 registra le eco-performance dei comuni capoluoghi di provincia. Un quadro in chiaroscuro: piccoli miglioramenti nella ciclabilità, nel verde, nella gestione rifiuti e acque reflue e nei consumi idrici; preoccupa invece lo stallo del trasporto pubblico locale. EdC pubblica il Dossier
03 May, 2013
Dopo gli auguri del nuovo ministro agli Affari regionali e Autonomie Graziano Delrio e il saluto dell’assessore milanese Maran, a Palazzo Marino sono intervenuti Michele Merla e Lorenzo Bono, di Ambiente Italia, che hanno illustrato il rapporto “Ecosistema Urbano, vent’anni di trasformazioni urbane”. Tra gli invitati per il ventennale, Maria Berrini, AMAT, Vittorio Cogliati Dezza, Damiano Di Simine, Roberto Della Seta, Alberto Fiorillo e Mirko Laurenti, di Legambiente, Simone Dini, Rete Mobilità Nuova, Saverio Gazzelloni, ISTAT.
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha sottolineato come Ecosistema Urbano sia rimasto un esperimento “pilota”, ma nel tempo sia stato preso ad esempio come modello di studio e approfondimento in Italia e all’estero.
La ricerca di Legambiente realizzata insieme ad Ambiente Italia con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore, offre un quadro delle città italiane sin dal 1994. Per valutare la velocità o la lentezza del cambiamento dei centri urbani, Ecosistema Urbano ha confrontato anche i dati 2003-2011 delle 15 città italiane (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona) con più di 200mila abitanti e che insieme hanno una popolazione pari a un sesto di quella complessiva del Paese.
Il quadro che emerge è quello di città ancora indietro sul fronte della mobilità alternativa, che faticano a mettersi in gioco per trasformarsi in centri urbani ecosostenibili, ma anche con alcuni lenti miglioramenti: ad esempio nella capacità di depurare i reflui, passata dal 70% medio del 1993 al il 90% del 2011, oppure nella raccolta differenziata (passata dal 4,4% medio del 1993 al 37,9% del 2011). Anche il verde urbano fruibile a disposizione dei cittadini, seppure di poco, è cresciuto mediamente di 2 metri quadrati per abitante.
Legambiente e Ambiente Italia denunciano invece ancora uno “stato di emergenza” sulla mobilità alternativa all’auto e in specie sul trasporto pubblico, che in Italia “non decolla e perde ogni anno passeggeri”. Si va dai 97 viaggi per abitante all’anno effettuati in media sui bus nel 1994 (primo anno disponibile), agli 80 del 2003. Va detto però che è seguita una lieve risalita, con una media di 83 viaggi/abitante nel 2011. Inoltre i dati di alcune grandi città sono comunque positivi: Roma nel 2003 vantava 499 viaggi per abitante all’anno, oggi è arrivata a 519 viaggi/ab./anno, così come Milano che da 404 viaggi/ab./anno del 2003, si attesta oggi a 456 viaggi/ab./anno. Negativo invece il bilancio di Catania e Palermo.
Va infine osservato che su questo “stallo del trasporto pubblico” potrebbe avere inciso anche il forte incremento dell’uso della bicicletta.
Sempre da record in Italia il tasso di motorizzazione privata, rimasto stabile nel tempo, con 63,8 auto ogni 100 abitanti nel 2011 nei capoluoghi di provincia. Era di 60 auto ogni 100 abitanti nel 1993 e 62 nel 2003, un incremento in fondo ridotto e che non tiene conto degli ultimi due anni di crisi economica, che hanno ancora ridotto l'acquisto di auto.
I miglioramenti:
-nelle isole pedonali, dove l’estensione media è passata dagli 0,20 metri quadrati per abitante del 2003, agli 0,34 metri quadrati del 2011;
-nelle piste ciclabili, dove si segnalano soprattutto le crescite di Milano, Torino e Padova;
-nelle polveri Sottili (Pm10), dove a fronte della permanenza media oltre i 50 mg/mc di Milano e Torino, la altre città - Bari, Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Roma, Venezia e Verona - migliorano costantemente abbassando i valori medi annui;
-nei consumi idrici, dove nei capoluoghi presi in esame si registrano miglioramenti costanti, con una flessione generale del consumo medio per abitante di acqua potabile, con l’eccezione di Catania, Messina e Palermo;
- nella depurazione dei reflui: se nel 2003 erano 38 i capoluoghi che avviavano al depuratore più del 95% delle acque nere, nel 2011 sono 47. Ottime le performance di Milano (che dal 2003 ha poi attivato al meglio i suoi impianti con vari passaggi) e Padova.
- nella raccolta differenziata, dove la percentuale media di raccolta è da sempre in crescita: se nel 2003 era al 18,3%, oggi si attesta su una media (ponderata) di 37,9%. Resta però ancora da centrare l’obbiettivo normativo del 60% di Rd, fissato per il 2011. Nessuna delle 15 città esaminate lo raggiunge, quella che vi si avvicina di più è Verona (52,7% di Rd).
La prossima presentazione del rapporto di Ecosistema Urbano è in programma a Bologna il 28 ottobre 2013.