Fiorillo: "Tempo dieci giorni e saremo pronti a partire con la raccolta firme per la Mobilità Nuova"
Dopo il successo della manifestazione del 4 maggio a Milano quali saranno i passi della Rete per la Mobilità Nuova? Ne abbiamo parlato con Alberto Fiorillo, responsabile Aree Urbane di Legambiente: "Presenteremo al Parlamento una proposta di legge basata su tre pilastri: l'uso delle risorse pubbliche, il modal share e la moderazione della velocità in ambito urbano"
06 May, 2013
Alberto, innanzitutto, a poche ore dalla conclusione della grande marcia per la Mobilità Nuova, ti chiedo se sei soddisfatto di come è andata.
Molto soddisfatto E' andata al di là delle aspettative, con decine di migliaia di persone (pedoni, pedali e pendolari) che hanno evidenziato con la loro partecipazione la necessità di una #MobilitàNuova.
C'erano anche diversi parlamentari e il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D'Angelis, che è stato per diversi anni il presidente di Legambiente Toscana. Una garanzia perchè la Mobilità Nuova diventi pane per questo Governo?
La presenza di Erasmo in manifestazione dimostra senza dubbio che ha una grande sensibilità al tema di una diversa organizzazione della mobilità e anche delle città. Sarà sicuramente un alleato importante, ma sarà altrettanto importante capire se l'intero Governo ha intenzione di cambiare strada o preferisce continuare il vecchio percorso delle grandi infrastrutture.
La Rete per la Mobilità Nuova intanto non si ferma. Avete già annunciato che nelle prossime settimane presenterete un disegno di legge che mira a spostare le risorse destinate alla mobilità su gomma e a grandi opere come il Tav, ad interventi per la mobilità pendolare, collettiva e non motorizzata. Quali sono i punti centrali della proposta?
Tutto ruota intorno a tre pilastri: l'uso delle risorse pubbliche, il modal share e la moderazione della velocità in ambito urbano. Nel dettaglio la proposta di legge vuole riorientare le risorse pubbliche concentrando la spesa laddove si concentra la domanda di mobilità e intende avviare un radicale ripensamento del settore dei trasporti attraverso scelte strategiche che sostengano le persone che quotidianamente si muovono usando i treni locali, i bus, i tram e le metropolitane, la bici e le proprie gambe e diano a chi usa l’automobile l’opportunità di scegliere un’alternativa più efficiente, più sicura, più economica. Un altro dei punti centrali della nostra proposta è la moderazione della velocità all’interno dei centri abitati, con l’eccezione di quelle arterie dove l’amministrazione locale è in grado di garantire che all’aumento della velocità non corrisponde un aumento dell’insicurezza stradale, a fine di garantire una decisa riduzione delle vittime di incidenti stradali, del rumore, dello smog e delle emissioni di gas serra rendendo il traffico più scorrevole e rendendo più attraenti modalità di spostamento alternative all’auto privata, come i piedi, la bici o il trasporto pubblico. Inoltre, replicando il format già utilizzato per la raccolta differenziata, si propone di fissare a livello nazionale obiettivi vincolanti di ripartizione modale degli spostamenti validi in tutti i Comuni capoluogo di Provincia e nei Comuni con più di 50.000 abitanti. Entro due anni a partire dall’approvazione della presente legge la quota massima di spostamenti motorizzati individuali con mezzi privati all’interno delle aree metropolitane e del territorio comunale deve essere inferiore al 50% del totale degli spostamenti. E poi a partire dal terzo anno e al termine di ognuno degli anni successivi si stabilisce un’ulteriore riduzione della quota massima di spostamenti motorizzati con mezzi privati, con un meccanismo di bonus-malus economico che premia chi raggiunge l'obiettivo e penalizza le amministrazioni inadempienti.
Se però per la raccolta differenziata si hanno dati certi, la stessa cosa non si può dire per lo share modale degli spostamenti nelle nostre città...
Giusto. Infatti la proposta di legge prevede che il Ministero dei Trasporti affidi all'Istat il compito di elaborare uno schema standardizzato che garantisca una contabilità puntuale e omogenea della ripartizione fra le diverse modalità di spostamento all’interno delle aree metropolitane e del territorio comunale. Poi sarà compito dei Comuni metterlo in pratica effettuando un bilancio annuale della ripartizione percentuale tra i diversi sistemi modali di spostamento (piedi, bici, mezzi pubblici, mezzi privati motorizzati).
Quali saranno i tempi per far approdare in Parlamento il disegno di legge?
Tantissimi stanno scrivendo alla Rete #MobilitàNuova per avere i moduli per la raccolta firme. Se resta questo entusiasmo impiegheremo davvero poco a raccogliere le 50mila firme necessarie.
Da quando sarà possibile sottoscrivere la proposta di legge?
Il lavoro con le associazioni per modifiche ed eventuali integrazioni del testo prosegue, in parallelo con quello della messa a punto della “macchina” per la raccolta delle firme, l’unica macchina che ci sta davvero a cuore. Tempo dieci giorni e saremo pronti a partire.
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