Cascine pubbliche Milano: entro estate i primi bandi per le 16 da recuperare
Ospitato da Coldiretti nella giornata conclusiva di "Cibi d’Italia verso Expo 2015", l’incontro tra il Comune e l’Associazione Cascine Milano per le 16 cascine pubbliche da riqualificare. Più di 70 le manifestazioni d’interesse pervenute nella prima procedura esplorativa, con i relativi progetti, soprattutto da parte di giovani e associazioni. Per l’estate si aspettano i primi bandi
07 May, 2013
Gran parte del pubblico che domenica 5 maggio era presente all’incontro organizzato da Coldiretti e presentato dal Responsabile Lombardia Ermes Sagula, nell’ambito di Cibi d’Italia, nel fossato del Castello Sforzesco, non lo sapeva proprio: Milano ha un patrimonio di 60 cascine pubbliche sparse nella cintura periferica del suo territorio e dei suoi parchi, soprattutto verso il Parco Agricolo Sud. 11 di queste 60 strutture sono ancora attive come aziende agricole in piena regola, come la San Gregorio Vecchio in zona Feltre, prima di Milano 2. 33 sono occupate ed ospitano enti ed associazioni, come Cascina Cuccagna, con il progetto avviato dall'associazione Esterni.
Le 16 rimaste sono quelle che il Comune ha sottoposto ad indagine esplorativa, dopo averle catalogate e stimate (alcune con l’aiuto dei Beni Culturali), e con l’appoggio degli urbanisti del Politecnico, per valutare progetti di privati ed enti, cui affidarle, progetti compatibili con la loro riqualificazione e valorizzazione, mantenendone anche l’uso agricolo. I criteri prevedono un mix di funzioni che i progetti devono avere, oltre al dimostrare il possesso della solidità finanziaria necessaria ad avviarli.
Umberto Zandrini (Consorzio Sir/CGM) è il presidente del Comitato Cascine Milano 2015, che si è da poco trasformato in Associazione, per dare continuità al progetto in collaborazione col Comune: “Riconosciamo il lavoro del Comune in questi ultimi anni che ha innanzitutto permesso di fare ordine nell’enorme patrimonio, anche culturale, costituito da queste cascine”. Come hanno spiegato i tecnici comunali e l’architetto Laura Galimberti, tra le 16 cascine poste a manifestazione d’interesse, ve ne sono alcune dei primi del ‘900, ma qualcuna addirittura risalente al ‘400. Per alcuni complessi si è dovuto tenere conto dei vincoli e delle stime dei Beni Culturali. Così come diversissime sono le estensioni degli immobili e dei loro terreni: da 200 a 3000 mq (Monterobbio e Sella Nuova), ecco perché il Comune ha deciso di procedere con bandi singoli per ognuno dei 16 immobili da riqualificare.
L’indagine avviata dal Comune e conclusasi a marzo, ha avuto quasi 80 manifestazioni d’interesse, il 70% delle quali provenienti da cittadini singoli e associazioni (molte Onlus); 10% i progetti di veri agricoltori. Tra i criteri che il Comune utilizzerà per la scelta c’è quello della valorizzazione di attività agricole (come la produzione di miele) e di artigianato.
“E i soldi?”. Tra il pubblico qualcuno ha chiesto se il Comune od Expo abbiano in previsione di finanziare i progetti che verranno scelti, visto che riqualificare immobili e terreni come quelli di alcune cascine agricole può richiedere centinaia di migliaia di euro (3 milioni circa il budget per il progetto di Cascina Cuccagna). “Per ora possiamo prevedere una concessione gratuita, ma non di disporre fondi per i progetti. Anche la società Expo non ha ancora deciso la destinazione di fondi agli specifici progetti”.
Ha concluso Umberto Zandrini: "Questo progetto può fare diventare davvero le cascine di Milano soggetti attivi della città, in vista di Expo 2015 e non solo. La strada intrapresa è un reale esempio di partnership tra pubblico e privato".