Corso Marconi, in Sala Rossa primi dubbi sul parcheggio
Un primo round quasi vinto dal Comitato di corso Marconi che ha ottenuto la promessa di una «riflessione» sul progetto. Il presidente del Consiglio comunale: forse sottovalutate alcune questioni - da La Stampa del 24.05.2013
24 May, 2013
Paola Italiano
La gara per aggiudicare i lavori non sarà sospesa. Ma non si può certo dire che i cittadini contrari alla costruzione del parcheggio interrato in corso Marconi se ne siano andati ieri da Palazzo Civico senza speranze. Il germe del dubbio, accompagnato dal proposito di fare ulteriori valutazioni, l’hanno instillato nel presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, che li ha accolti per il diritto di tribuna: «Forse sono state sottovalutate alcune questioni», ha ammesso. La commissione consiliare si riunirà il 5 giugno, lo stesso giorno si apriranno le buste del bando. «Non si può sospendere la gara - dice Ferraris - ma non ci sono limiti per poter ripensare l’opera. Sarebbe stato opportuno conoscere prima gli argomenti illustrati».
Falda e rischio cedimenti
A cogliere nel segno, è stata la relazione sui rischi connessi alla falda acquifera nel sottosuolo. «Uno studio del Politecnico - ha spiegato Marino Bernardi, ingegnere - mostra che la falda risalirà di un metro e mezzo da qui al 2020. Il progetto non prevede un limite di profondità: lo scavo potrebbe interferire con la falda che, bloccata dalla parete di contenimento della struttura, potrebbe andare a indebolire le fondamenta degli edifici circostanti, con rischio di cedimenti».
La storia
Molto dettagliato anche l’excursus storico sull’alberata. Un approfondito lavoro di ricerca condotto da Guglielmo Giachino ed esposto dal vicepresidente del comitato, Umberto Capra: «Il viale, uno dei più antichi a essere sopravvissuto integralmente, è già citato in un contratto del 1594 in cui si legge che è fatto “obbligo all’accensatore a piantare e far piantare e a mantenere a spese soi tutti gli alberi che mancano alla strada grande”. Eravamo convinti che il viale fosse già sotto tutela della Soprintendenza, anche per questo ci siamo mossi con ritardo. Tutela che ora è stata chiesta dalle associazioni ambientaliste». Dei 51 ippocastani tra via Madama Cristina e corso Massimo D’Azeglio, è previsto che i 23 più grandi siano abbattuti e i 28 più giovani siano trapiantati: «Ma alcuni sono già molto alti - ha aggiunto Capra - e il regolamento del Verde sconsiglia questa pratica molto rischiosa: gli alberi trapiantati da corso Spezia al parco Colletta sono tutti morti».
Stoccata finale
Poi, anche una stoccata all’amministrazione. «Parcheggi interrati, sale congressi, giardini d’inverno tentano di togliere spazio ai cortili aulici di Torino, che dovrebbero essere luoghi in cui gli alberi possano crescere in piena terra»: non l’ha detto il comitato, ma l’ha scritto l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta nell’introduzione al libro «Vecchi e grandi alberi di Torino», di Tiziano Fratus.