“La gestione sostenibile dei rifiuti in agricoltura”
«Definito dalla legge "rifiuto pericoloso", l’olio lubrificante usato – hanno spiegato Stefano Ciafani e Francesco Tarantini, rispettivamente vicepresidente nazionale di Legambiente e presidente di Legambiente Puglia - se eliminato in modo scorretto può trasformarsi in un potente agente inquinante
31 May, 2013
Si è tenuto nella Sala Consiliare della Provincia di Bari il Convegno regionale su “La gestione sostenibile dei rifiuti in agricoltura”, organizzato da Legambiente e COOU – Consorzio Obbligatorio Oli Usati, con il patrocinio degli Assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura della Regione Puglia e della Provincia di Bari, e in collaborazione con le associazioni di categoria Cia, Confagricoltura e Coldiretti.
Lo scopo dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare e coinvolgere sull’argomento tutti gli operatori del settore, di discutere dei problemi e di condividere con loro le soluzioni operative. Oltre agli esperti di Legambiente e COOU sono intervenuti anche gli esperti di Polieco - Consorzio Nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di polietilene.
I relatori del convegno hanno messo in evidenza la necessità di diffondere le buone pratiche per la gestione dei rifiuti agricoli, tema assai sentito nella nostra regione. Nel corso della mattinata sono state presentate interessanti esperienze che sperimentano, nell’ambito di progetti transnazionali, modalità innovative per la gestione di un problema comune a tutta l’area del Mediterraneo. A tal proposito gli esperti hanno auspicato, con il sostegno degli amministratori presenti, di potere ulteriormente sviluppare le azioni intraprese per favorire, attraverso il coinvolgimento sempre maggiore degli stakeholders interessati, la possibilità che la Puglia diventi un laboratorio per sperimentare buone pratiche nel campo della gestione dei rifiuti agricoli.
«Definito dalla legge "rifiuto pericoloso", l’olio lubrificante usato – hanno spiegato Stefano Ciafani e Francesco Tarantini, rispettivamente vicepresidente nazionale di Legambiente e presidente di Legambiente Puglia - se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, può trasformarsi in un potente agente inquinante: se versati in acqua, 4 chili di olio usato possono inquinare una superficie grande come un campo di calcio. Perciò è importante porre in essere una corretta e capillare informazione e sensibilizzare gli agricoltori sulle tematiche della corretta gestione degli oli usati».
«Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, nell’ambito della sua attività di gestione dell’olio lubrificante usato, un rifiuto pericoloso, ha sempre prestato particolare attenzione al comparto agricolo – ha dichiarato il dott. Marco Paolilli, Coordinatore per il Centro Sud del COOU – un settore che contribuisce alla produzione di notevoli volumi di questo rifiuto. Nello specifico la Regione Puglia, dove si raccolgono oltre 94.000 chili di olio lubrificante usato, con la sua forte vocazione agricola rappresenta per noi un’importante area di verifica dell’efficienza della nostra rete di raccolta.
Valutare insieme alle Istituzioni e alle Associazioni di categoria i margini di miglioramento della raccolta, le novità normative intervenute e le relative modalità di applicazione, rappresenta un’ottima occasione per fare meglio il nostro lavoro e salvaguardare l’ambiente».
Sui problemi riscontrati è stata significativa l’attenzione manifestata da funzionari e amministratori degli Enti locali coinvolti, impegnati quotidianamente su un fronte “caldo” come quello della gestione del ciclo dei rifiuti.
Gli Amministratori presenti hanno rappresentato l’interesse delle istituzioni a sostenere ogni iniziativa che abbia per obiettivo il miglioramento della gestione dei rifiuti, in particolare guardando all’esigenza di semplificare gli adempimenti per una categoria, quella degli agricoltori, già in particolare sofferenza per la crisi di settore.
Nel concludere il workshop, i presenti hanno sottolineato la comune volontà di proseguire nell’impegno sulle tematiche oggetto del convegno, accogliendo in tal senso anche il sostegno istituzionale ricevuto.