Bonus efficienza 65%, i primi commenti
Positivi i primi commenti sulla decisione del Governo di prorogare la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Le associazioni di categoria, però, chiedono che l'ecobonus diventi una misura stabile
03 June, 2013
Il Consiglio dei ministri ha approvato uno schema di decreto legge che prevede la conferma del meccanismo di detrazione fiscale per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici. Il bonus, la cui aliquota sale al 65%, è stato prorogato fino alla fine dell'anno per gli interventi realizzati dai privati e fino al 30 giugno 2013 per quelli a carico dei condomini.
Ecco il comunicato stampa del Governo che annuncia il provvedimento:
Il Consiglio dei ministri ha avviato l’esame del decreto sul risparmio energetico. Fermo restando il recepimento della Direttiva comunitaria sull’efficientamento energetico, il governo ha deciso di mettere a punto le questioni tecniche e finanziarie per consentire la proroga degli incentivi fiscali in materia di risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie. In particolare, il decreto, su proposta del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, del Ministro per gli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, del Ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, del Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e del Ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, di concerto con i ministeri dell’Ambiente, e dell’Economia e Finanze, prevede il recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica nell’edilizia in relazione alla quale è in corso una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia avviata dalla Commissione europea. Il decreto completa altresì il recepimento della Direttiva 2002/91/CE, che la Direttiva 2010/31/UE rifonde e contestualmente abroga.
Viene, tra l’altro, così integrata la normativa di recepimento già in vigore: viene adottata a livello nazionale una metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici che tenga conto, tra l’altro, delle caratteristiche termiche dell'edificio, nonché degli impianti di climatizzazione e di produzione di acqua calda; vengono fissati i requisiti minimi di prestazione energetica in modo da conseguire livelli ottimali in funzione dei costi. I requisiti minimi di prestazione energetica, da applicarsi agli edifici nuovi e a quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono riveduti ogni 5 anni; nasce la definizione di “edifici a energia quasi zero” e viene redatta una strategia per il loro incremento tramite l'attuazione di un Piano nazionale che comprenda l’indicazione del modo in cui si applica tale definizione, gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova costruzione entro il 2015, informazioni sulle politiche e sulle misure finanziarie o di altro tipo adottate per promuovere il miglioramento della prestazione energetica degli edifici. Entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a energia quasi zero. Gli edifici di nuova costruzione occupati dalle Amministrazioni pubbliche e di proprietà di queste ultime dovranno rispettare gli stessi criteri a partire dal 31 dicembre 2018.
Viene infine previsto un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, nonché raccomandazioni per il miglioramento in funzione dei costi. La redazione dell’attestato è obbligatoria in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare, nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione.
Positivi i primi commenti al decreto:
Legambiente, ad esempio, giudica «interessante» la proroga degli ecobonus fiscali per l’efficienza energetica in edilizia. «Ci auguriamo che l'innalzamento non sia a detrimento degli ambiti di applicazione - ha dichiarato il presidente Vittorio Cogliati Dezza - Il sistema di agevolazione fiscale negli anni ha infatti permesso di raggiungere buoni risultati creando tra l’altro nuovi posti di lavoro, ma bisogna fare ancora molto in questa direzione pensando a misure che abbiano una durata di medio termine e non di soli sei mesi». L'ambientalista di dice comunque perplesso per quanto riguarda la «durata limitata della proroga». Secondo Cogliati Dezza, occorre pensare a «misure di media e lunga durata che permettano una rigenerazione del patrimonio edilizio, che si è ormai troppo invecchiato, anche a vantaggio della riqualificazione dell'industria edile italiana, di cui l’Italia ha fortemente bisogno in questa fase di grave crisi economica».
Soddisfatta anche l'associazione FedrlegnoArredo. «Il provvedimento varato oggi dal Governo coinvolge tutto il comparto del legnoarredo senza alcuna limitazione. Grazie alla lungimiranza del premier Enrico Letta e del ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, potranno essere salvaguardati 8.000 posti di lavoro e 1.800 piccole imprese - ha dichiarato Roberto Snaidero, presidente dell'associazione - Quello di oggi è un grande risultato per FederlegnoArredo e per tutte le imprese che hanno dimostrato di credere in un lavoro di squadra che negli ultimi mesi ci ha visti impegnati per favorire l’approvazione di uno strumento che avrà ripercussioni positive sui consumi e sull’intero sistema del legnoarredo».
Plaude al provvedimento, inoltre, il Consiglio Nazionale degli architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, secondo il quale le misure approvate dal Governo «rappresentano il segnale che il Governo è sulla strada giusta per il rilancio dello sviluppo del Paese, che non può non partire dall’edilizia, e per quanto riguarda la salvaguardia e la valorizzazione del nostro territorio». «È però ora assolutamente necessario - ha aggiunto il Cnappc - che si vada verso la stabilizzazione dei bonus e che quello di oggi sia l’ultimo intervento in termini di proroghe».
Deciso apprezzamento, ancora, da parte di ANIE Confindustria, la Federazione delle imprese elettriche ed elettroniche, all’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della proroga del bonus fiscale per le ristrutturazioni del 50% e dell’eco-bonus sull’efficienza energetica. «Una boccata d’ossigeno per le nostre imprese - sostiene il presidente Claudio Andrea Gemme - Diversi i settori presenti nella nostra Federazione, dall’impiantistica elettrica in generale (impianto elettrico, cablaggio) a quella specialistica (impianti di illuminazione, di sicurezza, di automazione integrata, impianti fotovoltaici) che ci aspettiamo risentiranno positivamente della proroga sulla detrazione per le ristrutturazioni». La federazione, però, chiede al Governo uno sforzo ulteriore. «Le misure approvate oggi devono necessariamente essere un primo e non unico passo – continua Gemme – per far crescere la nostra economia, stimolare gli investimenti, riattivare la domanda interna. Importante il segnale sull’eco-bonus, innalzato al 65%, che risponde anche alla richiesta di maggiore attenzione, più volte segnalata da ANIE, sul tema dell’efficienza energetica. E’ pur vero, purtroppo, che sono ancora molte, forse troppe, le tecnologie determinanti per ottimizzare concretamente le prestazioni energetiche degli edifici e attualmente non previste dalla detrazione del 65%».