Torino, i primi passi del progetto "fa bene." al mercato di piazza Foroni
Il progetto, nato dalla collaborazione fra le associazioni PLUG, Liberi Tutti e Caritas, punta a ridurre lo spreco di cibo presso il mercato di piazza Foroni. Con un occhio di riguardo per chi è più svantaggiato. Agnese Accordino di PLUG: "l'obiettivo è replicare questo format su altri mercati di Torino".
03 June, 2013
Una raccolta degli alimenti invenduti durante il mercato di piazza Foroni a Torino, per combattere lo spreco di cibo e portare le eccedenze sulla tavola di chi ne ha bisogno. Si tratta del progetto “fa bene.”, nato da un’idea dell’associazione PLUG in collaborazione con Liberi Tutti e Caritas e attivo da una decina di giorni presso il mercato della circoscrizione 6. Il progetto coinvolge sia gli ambulanti sia i negozi della piazza e delle vie limitrofe.
Enzo Torrato, titolare di un banco di frutta e verdura in piazza Foroni, spiega così la nascita del progetto “fa bene.”. “Tutto è iniziato un anno e mezzo fa quando molti di noi hanno seguito un corso di marketing. È stata l’occasione in cui abbiamo capito che ci dovevamo unire e aiutare l’un l’altro. Da qui è nata l’idea di costituire un GAC, un gruppo di acquisto collettivo, vendendo i nostri prodotti su tutto il territorio della città con consegne a domicilio. Quando PLUG e Circoscrizione 6 ci hanno proposto questo nuovo progetto ci siamo subito attivati. All’avvio di “fa bene.”, il 20 maggio, avevamo aderito in 14. Dopo 5 giorni il numero era già raddoppiato. E ormai sono 54 i commercianti della piazza che hanno aderito, cioè quasi tutti”.
Numeri che richiedono una buona organizzazione affinché alimenti che normalmente sarebbero buttati subito nell’organico o, peggio, per terra, siano invece intercettati dai volontari del progetto, come spiegano Agnese Accordino di PLUG e Deana Panzarino di Liberi Tutti. “Ogni banco ha a disposizione una cassetta dove raccoglie principalmente il suo invenduto, ma anche i prodotti che i clienti offrono come colletta alimentare. I due volontari, presenti tutti i giorni eccetto mercoledì e domenica con un gazebo per spiegare il progetto, passano a raccogliere le cassette poco prima dell’orario di chiusura. Poi dividono il cibo avanzato in scatole salva freschezza, destinate alle famiglie in difficoltà segnalate da Caritas e Servizi sociali. La consegna avviene con una bicicletta dotata di cassone per il trasporto”.
Ma “fa bene.” non si occupa solo dello spreco alimentare. Il progetto infatti punta a evitare l’emarginazione e chiede ai destinatari delle consegne una parziale restituzione dell’impegno loro dedicato attraverso un contributo attivo in favore della cittadinanza. Anche i volontari, che beneficiano di borse lavoro finanziate da Compagnia di San Paolo e Caritas, rientrano nell’attività sociale di “fa bene.”.
“Per realizzare il progetto – continua Panzarino – bisognava fare rete. Per questo motivo sono state coinvolte associazioni come GPL uniti per il quartiere, che si occupa del coordinamento di volontari e operatori, e Muovi Equilibri che ha fornito le biciclette cargo. Tutto questo con il patrocinio di Urban Barriera che ha concesso attrezzature e suolo pubblico”.
“Il nostro è un format – conclude Accordino – e crediamo lo si possa replicare anche negli altri mercati di Torino. Questi primi 3 mesi saranno un periodo di prova durante il quale cercheremo di oliare al meglio la macchina organizzativa. Ma vista l’ottima risposta dei commercianti e della gente che viene al mercato non abbiamo dubbi che “fa bene.” possa allargarsi ad altre zone, ogni volta appoggiandosi alle associazioni e ai soggetti attivi nei quartieri”.