Legambiente e Touring Club assegnano "4 vele" a Ponza
Ponza (Lt) conquista "4 vele" assegnate dalla Guida Blu 2013 di Legambiente e Touring Club, con Montalto (Vt) e Sperlonga (Lt). Migliorano i mari del Lazio, ma nessuno si aggiudica le "5 vele", il riconoscimento massimo. Stallo sul fronte dei laghi.
07 June, 2013
Prima in classifica per la 13° edizione della Guida Blu, redatta annualmente da Legambiente e Touring Club Italiano, è Ponza (Lt) che conquista le "4 vele", a pari merito con Montalto (Vt) e Sperlonga (Lt) che conservano quelle vinte lo scorso anno. Migliorano anche Nettuno (Rm), Ostia (Rm) e San Felice Circeo (Lt) che guadagnano una vela rispetto all'anno scorso salendo a "3 vele", in compagnia di Ventotene (Lt), Sabaudia (Lt), Santa Marinella (Rm) e Tarquinia (Vt) che mantengono la posizione. Anzio (Rm) passa da 1 a "2 vele", mentre Male Gaeta (Lt), l'unica a scendere, passa da 3 a "2 vele". Nessuna località si aggiudica le "5 vele", il riconoscimento massimo della classifica.
"Continua la tendenza al miglioramento sul litorale del Lazio, grazie alle iniziative di qualche amministratore e qualche imprenditore più attento, ora tocca alla nuova amministrazione della Regione Lazio mettere in campo politiche e investimenti per la sostenibilità", afferma Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio. "Nella crisi che stiamo attraversando competono luoghi più belli e servizi di qualità migliore e innovativi. In tal senso, il nostro irripetibile paesaggio costiero è un valore unico che può diventare anche una grande fonte di ricchezza per un turismo sempre più attento. Nel Lazio bisogna liberare i waterfront cementificati da case e stabilimenti, riaprire gli accessi liberi al mare, predisporre servizi di trasporto efficienti, lavorare sull'offerta dei nostri parchi sul mare, dimenticando cemento e assurde concessioni".
Legambiente spiega che sta seguendo con attenzione a Ponza l'avvio di politiche per la sostenibilità della nuova amministrazione comunale, dopo il passaggio di Goletta Verde nella scorsa estate, che lanciò proposte ed idee concrete per uno sviluppo sostenibile dell'isola che oggi stanno diventando realtà, con i provvedimenti contro gli ormeggi abusivi, le demolizioni delle strutture illegali sulle spiagge, i progetti per la centrale elettrica e le fonti rinnovabili.
"Per vincere sulla qualità - aggiunge Parlati - serve un forte e determinato intervento della Regione, che deve veicolare nuovi investimenti europei per la qualità dell'acqua, con gestioni pubbliche e partecipate".
La sezione laghi della Guida Blu continua invece a registrare nel Lazio un sostanziale stallo sul fronte delle acque dolci. Anguillara Sabazia (Rm), nel tratto che si affaccia sul lago di Mantignano, è l'unica che sale e si aggiudica "4 vele", mentre rimangono a "3 vele" Trevignano Romano (Rm), Anguillara Sabazia (Rm) e Bracciano (Rm) sul lago di Bracciano, Nemi (Rm), Montefiascone (Vt), Capodimone (Vt) e Bolsena (Vt), sul lago di Bolsena. Fermi a "2 vele" Castel di Tora (Ri) e Paganico Sabino (Ri) sul Lago del Turano, oltre a Ronciglione (Vt) e Caprarola (Vt) sul lago di Vico e Castel Gandolfo (Rm) sul Lago Albano.
"Servono politiche organiche sul ciclo delle acque, rifiuti e controllo della pressione turistica per battere le evidenti criticità, dall’abbassamento dei livelli delle acque, all’abusivismo, alla depurazione", dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio. "Sui laghi si deve scommettere a livello regionale, serve un progetto unitario per preservare luoghi bellissimi creando occasioni di sviluppo agricolo e turistico".