Torino, primo trash mob a San Salvario. Cos'è stato | Video
Con gesti esperti e nasi turati abbiamo rovesciato sul nostro tavolo uno dei sacchetti dell’indifferenziato, lo abbiamo aperto e ci siamo tuffati a differenziare i materiali. Sotto gli occhi degli ignari avventori dei locali della piazza - testimonianze delle Sentinelle dei Rifiuti Lorenzo Marinone e Alessio Degiorgis
08 June, 2013
Lorenzo Marinone
Piazza Madama Cristina, nel cuore di San Salvario, sotto la tettoia del mercato (e per fortuna, visto che è arrivata pure la grandine). Lo scorso venerdì le Sentinelle dei Rifiuti hanno dato vita al primo TRASH MOB che la storia ricordi.
Armati di guanti e divisa d’ordinanza ci siamo impadroniti dei bidoni dell’immondizia che stazionano ai quattro angoli della piazza. L’indifferenziato, strabordante di ogni sorta di materiali e oggetti. Quello per vetro e lattine, pieno solo a metà nonostante fosse di fronte a locali che di quei materiali ne producono letteralmente dei quintali. Poi il bidone marrone dell’organico, con dentro soltanto una bottiglietta di plastica visibilmente spaesata. E infine un elegante contenitore giallo della carta, intonso. La plastica latita, esistono solo contenitori a campana che non potevamo certo trasportare: ci siamo arrangiati con uno dei nostri sacchi.
Ecco il trash mob. Con gesti esperti e nasi turati abbiamo rovesciato sul nostro tavolo uno dei sacchetti dell’indifferenziato, lo abbiamo aperto e ci siamo tuffati a differenziare i materiali. Sotto gli occhi degli ignari avventori dei locali della piazza, in pieno orario aperitivo, abbiamo diviso mucchi di carta, cartone, alluminio, tappi di sughero, fagiolini in ottimo stato di conservazione, un pezzo di braciola in pessimo stato di conservazione, diabolici foglietti chiamati poliaccoppiati che non si capisce mai bene dove li si deve buttare, buste del caffè, cialde monouso per macchinette del caffè, mezza Heineken sgasata, dischetti di cotone struccanti ancora nella confezione, mille e mille pezzetti di imballaggi di plastica compresi piatti e bicchieri usa e getta, due dicesi due pile ministilo e cascate di scontrini fiscali.
E man mano altri sacchetti pescavamo e aprivamo dall'indifferenziato, rovesciandone il contenuto sul tavolo gentilmente prestatoci dal negozio Samarcanda di via S.Pio V (che di recupero di oggetti se ne intende), e buttando successivamente i mucchietti provvisori di organico carta plastica vetro e lattine nei rispettivi bidoncini. Il tutto sotto lo sguardo di Germana Buffetti, responsabile dell'ufficio Sostenibilità e Sviluppo del Territorio della circoscrizione 8 e di Rossi, responsabile Amiat di circoscrizione.
Alla fine la montagna (di rifiuti indifferenziati) ha partorito un topolino: fatta una corretta ri-differenziata, restava soltanto un misero mucchietto di materiali non recuperabili. Scheda tecnica della performance: circa 2 litri di residuo indifferenziato a fronte di una quantità iniziale di almeno 220 litri; tempo effettivo impiegato per differenziare circa 20 minuti; pazienza e voglia di cacciar le mani nella rumenta altrui q.b. Che non sarebbe necessario se ciascuno facesse la propria parte, impiegando molto meno tempo e usando un minimo di accortezza in più. Ci vediamo al prossimo trash mob. Stay tuned!
Alessio Degiorgis
Il progetto Sentinelle dei rifiuti prende ufficialmente vita. Nel tardo pomeriggio di Venerdì, nonostante la pioggia battente, le Sentinelle hanno animato Piazza Madama Cristina. L’azione dimostrativa, volta a sensibilizzare la popolazione di San Salvario sulla necessità di una migliore raccolta differenziata, ci ha visto protagonisti dello svuotamento di un bidone dell’indifferenziato. Attrezzati di guanti e sacchi, abbiamo verificato che la quantità di immondizia destinata ai bidoni dell’indifferenziata era ingente; organico, carta e bottiglie di vetro che si potevano facilmente riporre nei bidoni predisposti. I passanti incuriositi si sono fermati ad osservare, e i più coraggiosi ci hanno presentato i loro quesiti su come migliorare la differenziata. Questo inaugurale “Trash Mob”, nelle nostre intenzioni, vuole essere solo il primo passo per avvicinare commercianti e residenti al nostro progetto. San Salvario, con i suoi numerosi locali, produce una grande quantità di rifiuto indifferenziato che potrebbe essere facilmente ridotto con la collaborazione di tutti. Il fatto che il quartiere non sia ancora servito dalla raccolta porta a porta non rappresenta un alibi sufficiente a spiegare i bassi livelli di differenziata e la generale cattiva gestione dei rifiuti così come testimoniato da molti residenti da noi avvicinati.