Tares scontata migliorando la raccolta differenziata: i consigli di Roberto Cavallo e Alessio Ciacci sulla proposta milanese
La Giunta comunale di Milano propone sconti sulla Tares alle Zone che migliorano la raccolta differenziata. Cosa consiglierebbe agli amministratori milanesi in modo da rendere efficace la proposta? Le risposte di Roberto Cavallo, presidente di ERICA ed AICA, e Alessio Ciacci, ex assessore all'Ambiente del Comune di Capannori
15 June, 2013
La giunta comunale di Milano ha approvato il regolamento per l'applicazione della Tares. Previsto uno sconto per le Zone di decentramento che miglioreranno la raccolta differenziata.
La nuova proposta di regolamento che dovrà essere esaminato dal Consiglio comunale prevede che al fine del perseguimento degli obiettivi per il recupero, il riutilizzo ed il conferimento differenziato dei rifiuti, per ciascuna zona di decentramento saranno deliberate, a valere dall’anno successivo, riduzioni della parte variabile della tariffa fino a un massimo del 10%, in proporzione all’incremento di almeno il 20% dei risultati raggiunti certificati dal gestore del servizio e asseverati dal Consiglio di Zona”.
Cosa consiglierebbe agli amministratori milanesi in modo da rendere efficace la proposta? Lo abbiamo chiesto a Roberto Cavallo, presidente di ERICA ed AICA, e Alessio Ciacci, ex assessore all'Ambiente del Comune di Capannori. Ecco le risposte:
Roberto Cavallo
Certamente la proposta della giunta va nella direzione giusta, ovvero riconoscere almeno in parte il principio europeo “chi inquina paga” andando di conseguenza a premiare chi maggiormente si impegna per una buona raccolta differenziata.
La proposta del 10% credo sia frutto di calcoli derivanti dalla maggior intercettazione di materiali altrimenti avviati a incenerimento e di contro avviati a recupero di materia, meno oneroso dello smaltimento. Sarà senz’altro cura dei servizi contabili del Comune in funzione dei dati di AMSA capire a parziali consuntivi quanto l’incremento delle differenziate sia dovuto a materiali nobili con buon valore di mercato e quanto a materiali che pur costando meno dello smaltimento hanno comunque un onere di trattamento come l’umido.
Se posso permettermi però, vista la via intrapresa dall’amministrazione di Milano mi sentirei di consigliare di andare oltre. Ovvero esistendo a Milano una raccolta domiciliare, con aree confinate per i contenitori, credo che la svolta davvero decisiva per il raggiungimento e non sono il perseguimento, perdonatemi il gioco di parole, degli obiettivi di recupero, sia quella di utilizzare la Tares come strumento puntuale.
Rendere cioè la parte variabile totalmente in funzione della quantità prodotta. Le migliori esperienze italiane ed europee dimostrano come sia possibile misurare in modo puntuale il volume e applicare un costo in proporzione alla quantità complessiva di rifiuti prodotta e alla capacità dei singoli di differenziarli.
Dico ciò perché non conosco il piano finanziario della città di Milano, ma posso stimare la quota variabile a carico delle utenze domestica attorno al 30%, una riduzione del 10% di tale parte, pur nella sua lodevole intenzione, rischia di ridursi ad un 3% complessivo, quando invece le applicazioni della tariffa puntuale che può essere adottata anche dallo strumento tributario come la Tares possono ambire a sconti ben più significativi.
Alessio Ciacci
Senza dubbio è un passo avanti rispetto ad una Tares tradizionale ma non semplice da attuare in quanto dovranno essere ben definite le zone e il metodo migliore per incentivare la cittadinanza rimane quello di un corrispettivo individuale (per ogni famiglia) tra la produzione del rifiuto e il livello tariffario, ovvero attraverso la tariffa puntuale. Anche la città di Trento da alcuni mesi ha attivato questo stesso sistema tariffario che più degli altri spinge in avanti l'incremento della raccolta differenziata.
Inoltre nella Tares dovrebbero essere considerate riduzioni per quelle attività commerciali che vendono prodotti alla spina, ovvero senza la produzione di rifiuti ed imballaggi. A Capannori già alcuni anni fa inserimmo la decurtazione dal calcolo tariffario delle superfici commerciali destinate alla vendita "alla spina" e questo dette l'impulso ad una decina di attività commerciali di inserire merceologie sfuse. Inoltre fu una spinta anche per la nascita di attività commerciali interamente dedicate alla vendita senza imballaggio come "Effecorta".