Rifiuti elettronici, Ecodom avverte: nel 2012 calo della raccolta del 17%
Frenata per la raccolta di RAEE sul terriotrio nazionale dopo 5 anni di crescita continua. La Regione più virtuosa è la Lombardia, ma in tante altre c'è stato un arresto vero e proprio per elettrodomestici, tv color, telefoni e pc. E il fatto che se ne vendono di meno non può essere l'unica spiegazione
28 June, 2013
Brutta battuta d’arresto per la raccolta dei rifiuti elettronici in Italia. Dopo cinque anni di crescita esponenziale, questo specifico segmento registra un calo inatteso del 17% sul territorio nazionale. È il dato principale che emerge dal Rapporto di Sostenibilità annuale presentato da Ecodom il principale, per quantità di rifiuti intercettati, consorzio di gestione dei RAEE nel nostro Paese. E’ vero: di apparecchi elettronici e soprattutto di elettrodomestici rispetto a 5 anni se ne vendono molti di meno. Ciò però non giustifica un ribasso del genere. ma si spiega soprattutto con l’aumento del fenomeno della sottrazione di RAEE dal ciclo legale di gestione di questo tipo di rifiuti. Solo un quarto dei RAEE generati ogni anno in Italia, infatti, viene intercettato dal sistema “formale” di raccolta, secondo un’indagine realizzata per Ecodom dalla United Nation University in collaborazione con il Politecnico di Milano e Ipsos.
Ben 700.000 tonnellate di materiali ogni anno, invece, vengono sottratte al circuito del recupero da soggetti interessati al valore economico delle materie prime più facili da estrarre, come rame, ferro, alluminio. In qualche caso, questi RAEE vengonoesportati illegalmente verso Paesi in via di sviluppo, dove vengono trattati in condizioni molto discutibili sul piano ambientale e sociale.
Nonostante le crescenti illegalità, comunque, nel 2012 Ecodom ha gestito circa 72.000 tonnellate di rifiuti elettronici: 35.931 tonnellate di frigoriferi, congelatori,condizionatori (R1), 35.690 tonnellate di lavatrici, lavastoviglie, scalda-acqua, forni, cappe (R2) e 332 tonnellate di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e computer (R4). Numeri che hanno permesso di recuperare circa 62.000 tonnellate di materie prime seconde, dal ferro (oltre 44.000 tonnellate), alla plastica (7.000 tonnellate), dal rame (2.000 tonnellate) all’alluminio (1.700 tonnellate).
Per quanto riguarda infine la distribuzione regionale, la regione più virtuosa è stata la Lombardia, con oltre 12.000 tonnellate di RAEE avviate a recupero. Seguono Veneto (oltre 7.000 tonnellate), Sicilia ed Emilia Romagna (entrambe con 7.000 tonnellate di RAEE). Agli ultimi posti della graduatoria regionale Molise, Basilicata e Valle d’Aosta.
“Purtroppo in Italia esistono moltissimi flussi “paralleli”, dove scompaiono circa tre quarti dei RAEE generati. Facciamo appello al Parlamento e al Governo perché agiscano con tempestività, intensificando i controlli e semplificando la normativa vigente. L’imminente recepimento della nuova Direttiva UE sui RAEE si prospetta come un’opportunità per limitare questa inaccettabile dispersione e al tempo stesso potenziare la raccolta, valorizzando gli elementi positivi dell’attuale Sistema” – il commento del presidente di Ecodom Paolo Zocco Ramacco, durante la presentazione del Report.