Greenpeace: a Civitavecchia e in tutto il mondo per dire "no al carbone"
Il 29 giugno è la giornata di mobilitazione internazionale contro il carbone. Greenpeace e altre associazioni sono scese in piazza a Civitavecchia per dire no al carbone.
29 June, 2013
Dopo lo striscione aperto ieri in mare, di fronte alla centrale termoelettrica Enel di Civitavecchia, oggi gli attivisti di Greenpeace hanno organizzato una giornata di protesta per dire no al carbone. L'evento, preparato da Greenpeace insieme a Asud, Comitato senza paura, Comitato antidiscarica, Forum ambientalista, M.A.R.A. (Malattie ambientali e reciproco aiuto), Medici per l'ambiente (ISDE), Nessun dorma e Nocoke altoLazio, si inserisce all'interno della giornata di mobilitazione internazionale di oggi End the Age of Coal”. Lo slogan, che ha segnato la protesta in tutto il mondo, esprime la volontà chiara di molte persone di consegnare al passato una fonte energetica il cui utilizzo, spiega Greenpeace, è il primo fattore di alterazione del clima. È per questo che da una settimana, a Istanbul, oltre 500 attivisti provenienti da tutto il mondo stanno lavorando per dare vita a una campagna globale contro il carbone. In Italia, oltre a Civitavecchia, hanno partecipato alla mobilitazione le città di La Spezia, Brindisi, Padova e Palermo.
La manifestazione a Civitavecchia è iniziata con una biciclettata sul lungomare, conclusasi con un flash mob davanti al Teatro Traiano al Corso. L'evento è proseguito a Piazzale degli Eroi dove, nel pomeriggio, due grandi striscioni con le scritte "No al carbone" e "Only One Earth" che sono stati dipinti da bambini e adulti. A seguire, è stato proiettato il corto di Mimmo Calopresti “Uno al giorno” ed è stato aperto undibattito, con la partecipazione di tutte le associazioni coinvolte e di Andrea Borashi, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia.
"La centrale a carbone di Civitavecchia è la seconda maggiore singola fonte di emissioni di anidride carbonica, in Italia con oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 nel 2012", spiega Andrea Boraschi. "Ed ha da poco ottenuto autorizzazione a produrre ancora di più, a poter bruciare ulteriori 900.000 tonnellate di carbone l’anno. Da luoghi come questi deve partire una mobilitazione forte e coraggiosa, per lasciarci alle spalle una fonte energetica dell’Ottocento, che non può trovare posto nel nostro futuro. Fermiamo il carbone, investiamo sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica".