Puglia, i rifiuti della provincia di Bari nelle discariche di Brindisi e di Trani
Dove vanno a finire tutti i rifiuti indifferenziati della Provincia di Bari? Tutti nelle province adiacenti (Bat e Brindisi). A stabilirlo le ordinanze della Regione Puglia, in seguito alla chiusura per lavori della discarica di Giovinazzo e al sequestro della discarica di Conversano. Ma sono le quantità il problema, non la solidarietà. A pesare la produzione di rifiuti del comune di Bari. Pochi ancora i comuni che fanno la raccolta porta a porta
04 July, 2013
Vale il principio di solidarietà. La regione Puglia, (in primis, l’assessore Lorenzo Nicastro) l’ha sempre affermato. Quando ci sono dei comuni che hanno difficoltà a chiudere il ciclo dell’indifferenziato, le province adiacenti mettono a disposizione, anche se destinati ai propri comuni, i lotti e le capienze delle loro discariche (in verità molte già piene). Tutto avviene sotto l’egida di ordinanze regionali e provinciali e non senza le resistenze dei consigli comunali titolari della discarica cittadina. Poiché sono molti i comuni che hanno una bassa percentuale di raccolta differenziata, queste discariche sono destinate a saturarsi prima di quanto preventivato.
È però un problema di quantità, non di solidarietà. E’ l’eccessiva, proibitiva mole di rifiuti inviata presso queste discariche a destare la preoccupazione sociale. Pochissimi sono i comuni del barese che fanno la raccolta porta a porta e così i rifiuti indifferenziati sono la parte più consistente, in media l’80%, del totale conferito. Attualmente solo Mola di Bari, Rutigliano e Cellamare vantano ottime percentuali di raccolta differenziata, che oscillano tra il 70% e l’80%. Triggiano e Cassano delle Murge hanno avviato da pochi mesi la raccolta porta a porta e probabilmente potranno allinearsi presto a questi comuni virtuosi. Ma tutti gli altri centri sono responsabili del riempimento anticipato delle discariche. Tra questi spicca il comune di Bari, che, con i suoi 330.000 mila abitanti, ha la produzione di rifiuti più copiosa, anche se in riduzione.
Da gennaio ad a oggi il comune di Bari ha inviato i propri rifiuti, biostabilizzati, presso la discarica di Trani nella adiacente Bat provincia (Barletta, Andria, Trani) e continuerà a farlo per i prossimi sei mesi, con un ritmo stimato tra i 300 e le 320 tonnellate al giorno sulle 400 totali. Le rimanenti (80 o 100) sono infatti ripartite tra gli altri comuni dell’ex Ambito territoriale Bari 2, (Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Giovinazzo, Modugno, Palo del Colle e Sannicandro di Bari), e alcuni comuni dell’ex ato Bari 4 (Altamura, Gravina di Puglia, Grumo Appula, Toritto, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge). Così, dopo aver già contribuito in massima parte al riempimento della discarica di Giovinazzo, il comune di Bari si appresta a colmare la discarica di Trani. Quest’ultima, infatti, già riceve 400 t al giorno dalla provincia Bat e, aggiungendone altre 400 provenienti dalla provincia di Bari, vedrà naturalmente dimezzati i tempi del suo riempimento.
In virtù, dunque, delle proroghe concesse dalla Regione Puglia quest’anno saranno i comuni della provincia di Bari a godere della solidarietà altrui. Almeno fino a quando non ci sarà la riapertura delle discariche provinciali di Giovinazzo e di Conversano. La prima è stata chiusa per lavori di adeguamento e in genere serve i comuni ex Ambito territoriale Bari 2 e Bari 4. La seconda, attualmente posta sotto sequestro, serve normalmente i 21 comuni dell’ex ato Bari 5 (Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Alberobello, Capurso, Casamassima, Castellana Grotte, Cellamare, Conversano, Gioia del Colle, Locorotondo, Mola di Bari, Monopoli, Noci, Noicattaro, Polignano a Mare, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Triggiano, Turi, Valenzano).
La tariffa di smaltimento riconosciuta al gestore della discarica comunale (Amiu trani), così come viene riportato in un articolo del Corriere del Mezzogiorno a firma di Carmen Carbonara, sarà più bassa di quella in genere richiesta: 42 euro a tonnellata per i rifiuti raccolti dall’Amiu Bari e 38 per quelli della Daneco, anziché i soliti 45 euro.
In particolare per quanto riguarda le tasche dei cittadini baresi, i costi di smaltimento (che non includono quelli di trasporto) si aggiungeranno ai circa €30-40 per ogni tonnellata selezionata, tritovagliata e biostabilizzata (versati all'Amiu di Bari, iva esclusa) e al pagamento dell'ecotassa (25€ per ogni tonnellata conferita in discarica).