Prodotti ecologici: gli Europei si fidano di quello che comprano? | una nuova indagine Eurobarometro
Che i prodotti eco facciano la differenza lo pensa il 90% degli Europei. Il problema è che non si fidano: quasi il 60% ritiene che le aziende barino sulla propria condotta ambientale. I più sospettosi sono i cittadini balcani. Curiosità: il 51% degli europei reputa sani i cibi anche oltre la data di scadenza. In Italia lo pensa solo il 27%.
09 July, 2013
Tutti matti per i prodotti eco: se c'è un settore che è stato in grado di resistere alla crisi è quello del biologico e del sostenibile. La consapevolezza ambientale cresce fra i cittadini che sono consumatori sempre più attenti a ciò che si mettono nel carrello. O meglio, nel cestello. Compriamo meno ma (cerchiamo) di comprare meglio. Ma ci fidiamo del mercato green? Una nuova indagine della Commissione Europea prova a dare una risposta.
Sulla carta siamo quasi tutti convinti che utilizzare prodotti ecologici sia la cosa giusta da fare. (Lo pensa il 95% degli Europei) Il problema è che non siamo altrettanto convinti che sia facile trovarsene davvero tra le mani. Prima di tutto perché l’offerta della distribuzione è scarsa: lo pensa il 54% dei cittadini comunitari, a conferma di quanto ripetuto più volte dagli eco-attivisti più lucidi: se fra me e la prima bottega sostenibile ci sono 30 km, io la spesa vado a farla nel solito postaccio che mi riempie di barili di plastica, perché non posso passare la vita a rincorrere fagioli alla spina. (A questo proposito vi ricordiamo cosa diceva Silvia Ricci in questa intervista).
In secondo luogo, perché il rapporto qualità prezzo non è dei migliori: sono insoddisfatti il 45% dei cittadini europei, e il 52% degli italiani, che ritengono i prodotti ecologici eccessivamente cari. Ma le perplessità maggiori riguardano l’affidabilità delle aziende. Il moltiplicarsi di marchi controllati, certificazioni e bollini qualità non ha affatto aiutato i cittadini ad orientarsi meglio, anzi. In questa selva di etichette, confusioni normative e imballaggi innovativi ma difficili da riconoscere, i non addetti ai lavori spesso affogano, e di bilanci e spergiuri di sostenibilità aziendali se ne fanno poco: secondo l’Eurobarometro, la fetta di cittadini che si fida in pieno delle dichiarazioni delle imprese sulle proprie performance ambientali è inferiore al 3%. Il 41% tende a fidarsi, ma un altro 42% tende piuttosto a non fidarsi; il 12% non si fida per niente. Il 2% non sa che dire.
La fiducia aumenta un po’ nel caso di produttori diretti che parlano dei propri prodotti: in quel caso complessivamente tende a fidarsi il 49% dei cittadini. Il messaggio comunque è chiaro in entrambi i casi: oltre la metà degli intervistati esprime forti dubbi sulla serietà delle autodichiarazioni. Secondo la Commissione, i Paesi UE i cui cittadini sono maggiormente propensi a pensare di essere incappati in dichiarazioni esagerate o ingannevoli sono la Romania (40%), la Bulgaria (40%), la Grecia (39%) e la Lettonia (37%).
C’è poi un’ultima domanda, apparentemente un po’ fuori tema, che ha posto l’Eurobarometro: è sicuro consumare prodotti alimentari oltre la data di scadenza riportata sulla confezione? Ha risposto sì il 51% degli Europei, contro appena il 27% degli italiani. C’è da riflettere…
Scarica l’indagine Eurobarometro
(Campione: 25.568 intervistati, di cui 1000 italiani. La rilevazione è avvenuta a dicembre 2012)
Il commento del Commissario all'Ambiente Janez Potocnik
“È evidente che tutti vorremmo avere più prodotti “verdi” sugli scaffali dei negozi, ma il sondaggio mostra che la maggior parte di noi è confusa dalle argomentazioni ambientali e non si fida. Non è una bella situazione, né per i consumatori né per le aziende che si sforzano seriamente di fare qualcosa per l’ambiente. Stiamo cooperando con le aziende e le altre parti interessate per elaborare le informazioni credibili che i consumatori cercano al momento dell’acquisto. Ciò contribuirà a sviluppare i mercati e offrirà nuove opportunità di innovazione e investimento nell’economia verde”.
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