Emilia Romagna, on line il Rapporto Mobilità 2013
Nel 2011 si è registrato un calo dell’1,8 per cento dei viaggiatori trasportati su bus. Il dato 2012 mostra invece una lieve ripresa di circa lo 0,4 per cento, con 254,6 milioni di passeggeri, nonostante la crisi economica e gli effetti causati dagli eventi sismici che hanno colpito l’Emilia-Romagna nel 2012
16 July, 2013
Il rapporto, a cura dell’assessorato alla mobilità della Regione Emilia Romagna, contiene tutte le cifre sul settore autofiloviario e sulla mobilità urbana, le ferrovie, il sistema di integrazione tariffaria “Mi Muovo”, le strade, gli aeroporti, la logistica e le merci, la sicurezza stradale della Regione.
Per quanto attiene il settore ferroviario, il rilevante sforzo finanziario compiuto dalla Regione per contenere i tagli governativi relativi al settore TPL, che hanno riguardato soprattutto i trasferimenti statali per i servizi ferroviari di competenza regionale sulla rete nazionale, ha consentito di contenere la riduzione di questi ultimi, limitati alle sole relazioni a più bassa frequentazione e comunque quasi sempre sostituiti da servizi “su gomma”, mantenendo sostanzialmente invariate le percorrenze complessive offerte.
Dopo un decennio di governo regionale, segnato da continui e progressivi incrementi dei servizi ferroviari (soprattutto nel triennio 2008-2010), nel 2011 si è imposta una contrazione: dai 18.700.000 treni*km raggiunti nel 2010 – rispetto ai 14.300.000 ereditati dallo Stato nel 2000 – a fronte di un corrispettivo (riconoscimenti inflattivi esclusi) di circa 117.800.000 euro, si è passati a circa 18.200.000 treni*km, integrati da circa 650.000 bus*km, per un corrispettivo complessivo di circa 114.500.000 euro.
Nel 2012 la situazione si è sostanzialmente assestata su una programmazione di circa 18.200.00 treni*km, integrati da circa 1.200.000 bus*km sostitutivi, per un corrispettivo di 114.400.000 euro (a cui vanno aggiunti circa 2.400.000 euro per il riconoscimento delle dinamiche inflattive).
Era inevitabile aspettarsi nell’ultimo biennio un’attenuazione della crescita dei passeggeri, che ha comunque mantenuto livelli sostanzialmente allineati a quelli già raggiunti nel 2010 (circa 41.000.000), consolidatisi nel 2011 e leggermente incrementati, soprattutto sulle linee della rete regionale, nel 2012, nonostante il permanere della crisi economica che ha indubbiamente concorso a mettere in sofferenza l’intero settore.
A questi valori vanno aggiunti quelli riferiti ai passeggeri che hanno utilizzato i treni della “lunga percorrenza” usufruendo del titolo di viaggio denominato “Mi Muovo Tutto Treno”, frutto di un Accordo rinnovato dalla Regione con la Direzione di “Trenitalia Passeggeri”, che ha loro consentito l’accesso ai servizi della “lunga percorrenza” a condizioni particolarmente vantaggiose, aggregando pertanto questi treni all’offerta complessiva del trasporto regionale, a fronte di un contributo finanziario dato dalla Regione alla menzionata impresa ferroviaria di circa 1.500.000 euro.
Per il miglioramento della qualità dei servizi ferroviari è proseguito e si è ulteriormente consolidato il monitoraggio costante e sistematico da parte delle strutture regionali lungo tutta la rete per accertare il rispetto delle condizioni contrattuali che vincolano le imprese che li erogano e per stimolarle a rendere livelli di servizio più elevati, anche attraverso il coinvolgimento diretto degli utenti e delle loro associazioni più rappresentative.
Gli standard raggiunti, pur se collocabili ai livelli più alti dello scenario nazionale, non sono ancora pienamente soddisfacenti rispetto a quelli indicati dal contratto che disciplina l’erogazione dei servizi. Su alcune relazioni sono anche da registrare dei parziali peggioramenti, da attribuire soprattutto all’incremento delle soppressioni.
È in avanzata fase di attuazione il “piano straordinario” per il potenziamento delle ferrovie regionali e per il miglioramento delle condizioni di sicurezza, che prevede una spesa complessiva di oltre 400 milioni di euro, circa metà dei quali destinati all’acquisto di nuovo materiale rotabile. Ai treni con composizioni a due piani, abbinate a nuove locomotive elettrica E 464 e alle 12 automotrici a tre carrozze, già da tempo entrate in esercizio, è iniziata la consegna alla fine del 2012 di 12 nuovi elettrotreni a cinque casse, per i quali è prevista, nel 2013, la loro immissione in servizio.
È continuata inoltre l’attività approfondimento e di monitoraggio per consolidare la “Piattaforma intermodale regionale”, e per accompagnare e monitorare le politiche del nuovo PRIT 2020. Per il settore del trasporto merci su strada, si è continuata l’indagine sui flussi di trasporto camionistico nel nostro territorio con la rilevazione su strada lungo la dorsale adriatica e lungo la pedemontana.
Il trasporto merci in conto proprio e in conto terzi di corto raggio di carattere extra-urbano costituisce il tipo di flussi quantitativamente più rilevante e anche il più difficile da ottimizzare. Relativamente al Porto di Ravenna è opportuno ricordare che nel corso del 2012, grazie anche all’intervento della Regione, sono stati finalmente assegnati dal CIPE all’Autorità Portuale di Ravenna 60 milioni di euro per la realizzazione dei lavori di prima fase dell’approfondimento dei fondali dei canali Candiano e Baiona dell’Hub portuale. Il 2012 ha segnato anche, per l’Autorità portuale, il cambio di Presidente, la cui nomina effettuata dal Ministero si è concretizzata grazie all’Intesa raggiunta con la Regione.
Lo sviluppo della rete regionale per la mobilità ciclopedonale, insieme alla promozione della cultura ciclabile, si confermano come elementi chiave nelle politiche della mobilità sostenibile della Regione Emilia-Romagna, dal momento che l’uso della bicicletta rappresenta un tipo di spostamento direttamente correlato con l’abbattimento dell’inquinamento ambientale, la sicurezza dei trasporti, il miglioramento della qualità della vita e la percezione del paesaggio e del territorio.
Fondamentale per incrementare la mobilità ciclopedonale è realizzare un sistema di accessibilità e di itinerari che vada oltre la singola “pista”, e che abbia caratteristiche di qualità, riconoscibilità e sicurezza.
Rispetto all’uso di questa modalità di trasporto, infatti, in Emilia-Romagna si registra un valore doppio rispetto a quello nazionale, con un 10 per cento di persone che utilizzano la bicicletta in regione contro il 5per cento in Italia. Questo dato si accompagna a un aumento significativo dei km di piste ciclabili realizzate nelle aree urbane dell’Emilia-Romagna: si è passati infatti dai 419 chilometri del 2000 ai 1.408 del 2011.
Prosegue inoltre l’impegno regionale a favore dell’intermodalità treno-bicicletta, attraverso la definizione di un sistema di segnaletica verticale di direzione per la rete della mobilità ciclopedonale e l’integrazione delle infrastrutture esistenti con particolare attenzione al tema della sicurezza. Tra i progetti pilota si segnala la ricognizione degli itinerari ciclopedonali realizzata insieme agli Enti Parco e ai Consorzi di bonifica.
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