Da Tares a Tari e Tasi: la nuova imposta distingue fra rifiuti e servizi indivisibili
Le decisioni del Consiglio dei Ministri: la nuova tassa sui servizi, attiva dal 2014, sarà modellata sui principi del federalismo fiscale e avrà due componenti: rifiuti (Tari) e servizi indivisibili (Tasi). Per il Ministro Orlando "una buona notizia, che consentirà di applicare davvero il principio che chi inquina paga"
30 August, 2013
Il Consiglio dei Ministri rende note le ultime decisioni in merito alla service tax che sostituirà la Tares a partire dal 2014.
Il modello di tassazione comunale “federale”, che entrerà in vigore dal 2014, sarà ispirato ai principi del federalismo fiscale, come approvati dalla Commissione Bicamerale appositamente costituita nella scorsa legislatura. Viene dunque istituita un’imposta sui servizi comunali – la “Service Tax” – che sostituisce la Tares.
L'imposta sarà riscossa dai Comuni e costituita da due componenti: gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servizi indivisibili. La prima componente (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani. Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio.
La seconda componente (Tasi) sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale.
La capacità fiscale (cioè il gettito potenziale che i Comuni potrebbero ottenere dal pieno utilizzo delle facoltà di manovra fiscale sui loro tributi) sarà preservata, nel pieno rispetto del principio federalista dell’autonomia finanziaria di tutti i livelli di governo. L’autonomia nella fissazione delle aliquote sarà limitata verso l’alto per evitare di accrescere la capacità fiscale e quindi il carico sui contribuenti, applicando aliquote massime complessive.
Il commento del ministro dell'Ambiente
L’annuncio dato ieri dal Consiglio dei Ministri che la futura “service tax” distinguerà la tassa sui rifiuti dalla tassa sui servizi indivisibili – ha dichiarato il ministro Orlando - raccoglie un’indicazione avanzata e sostenuta dal Ministero dell’ambiente in attuazione del principio “chi inquina paga”, la cui piena applicazione alla gestione dei rifiuti solidi urbani può stimolare forme virtuose ed ecosostenibili di smaltimento dei rifiuti, superando l’attuale impostazione della Tares.
Ora – ha continuato Orlando - ci sono le condizioni per un passo ulteriore, in sede di definizione della Legge di stabilità 2014, nella direzione della chiarezza: distinguere anche dal punto di vista formale il pagamento. I destinatari della tassa sono i produttori dei rifiuti, a prescindere dalla superficie degli immobili che occupano.
L’altra voce della service tax, invece, sono i beneficiari dell’insieme dei servizi erogati, in primo luogo quindi i proprietari. Come ho già scritto al Ministro Saccomanni nelle scorse settimane – ha concluso il ministro - una formulazione confusa di questo importante e delicato aspetto renderebbe complessa e caotica la gestione del sistema di finanziamento del servizio di gestione dei rifiuti urbani con conseguenze sulla qualità dei servizi e sui bilanci delle imprese.
Rassegna stampa:
Cambia la Tares, si pagherà in base a metratura e rendita - da Il Corriere della Sera del 29.08.2013
Service tax, il risparmio per il momento c'è - da La Repubblica del 30.08.2013