“La città è più sporca”. E il sindaco mette l’Amiat sotto controllo
La questione sollevata da Grimaldi (Sel) nell’ultima riunione di maggioranza del Comune - da La Repubblica del 08.09.2013
09 September, 2013
Diego Longhin
Verifiche che, dopo la scomparsa dell’Agenzia per i servizi pubblici locali del Consiglio Comunale, agli eletti paiono blande. Insomma, sarebbe necessario un giro di vite, che comprende anche più multe, per aumentare la pulizia. La questione, in riunione di maggioranza, è stata sollevata dal consigliere di Sel, Marco Grimaldi. «Il mio potrà essere un giudizio soggettivo, ma la città è più sporca. Sarebbe necessario un modo per permettere ad ogni torinese di esprimere il suo grado di soddisfazione. E poi luoghi dove segnalare le mancanze del servizio o semplicemente le trasgressione dei cittadini, come le tante discariche abusive che purtroppo ogni tanto incontriamo. Dopo tanti anni sarebbe giusto valutare più oggettivamente il lavoro di Amiat».
Sul controllo il sindaco Fassino è d’accordo e ha già dato mandato agli uffici di verificare la situazione. Anche perché con controlli maggiori, oltre a raddrizzare il lavoro di Amiat, si riuscirebbero forse a recuperare risorse. Soldi che si potrebbero girare sulla raccolta porta a porta, altro problema. Amiat non ha i soldi per andare avanti e allargare le aree: l’unico ampliamento previsto è quello della Crocetta, dove la Provincia mette circa 1 milione,
ma il piano è in stand-by e la società vorrebbe più risorse per togliere i cassonetti dalla strade e inserire quelli nei cortili. Così si rischia di non centrare l’obiettivo del 65 per cento di differenziata nel 2016, ora si è tra il 41e il 43 per cento. «Perché non diamo ai quartieri la facoltà di controllo, sia sulla raccolta alla differenziata sia lo stato di pulizia? Perché per le verifiche non si utilizzano anche le guardie ecologiche?», dice Grimaldi.
Le segnalazioni sulla sporcizia non mancano e toccano non tanto il salotto buono della Città, ma le zone di mezzo, tra il centro e l’estrema periferia. E dopo che l’azienda di via Giordano Bruno ha diminuito il passaggio dei mezzi meccanizzati, concentrandosi soprattutto sugli operatori ecologici, la situazione è peggiorata.
Il contratto di servizio tra Amiat e il Comune vale 180 milioni, solo per lo spazzamento la società, di cui è presidente Maurizio Magnabosco, incassa circa 24 euro a persona. Una media alta rispetto ad altre aziende di igiene ambientale.
L’assessore al Decentramento, Gianguido Passoni, è d’accordo sull’investire i quartieri di un ruolo: «Non di pianificazione, ma di verifica — spiega
— l’anno scorso abbiamo delegato alle Circoscrizioni i controlli sul suolo pubblico è ha funzionato. I quartieri hanno ricevuto anche un beneficio
economico, in termini di fondi ritornati, stimabile in 200 mila euro. Lo stesso meccanismo si potrebbe applicare per la pulizia. Chi meglio delle Circoscrizioni
può avere il polso della situazione sui passaggi o rispetto alle segnalazioni dei cittadini ». L’assessore si è impegnato a studiare la questione. Palazzo
Civico ha già una struttura di controllo, ma la ramificazione nei quartieri potrebbe essere l’anello mancante.