Tecnologie per la mobilità sostenibile, le proposte dello IAAD
L'Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino ha partecipato alla Settimana Europea della Mobilità presentando alcuni progetti che, grazie alla messa a punto di tecnologie innovative, potrebbero contribuire a rendere la mobilità più sostenibile. Software e applicazioni per migliorare la vivibilità cittadina, la qualità della vita e quella ambientale
17 September, 2013
La tecnologia come strumento al servizio della qualità della vita, per costruire piattaforme di gestione di servizi e nuovi modelli di interazione tra le persone e l'ambiente in un'ottica di mobilità sostenibile. Sono queste le suggestioni apportate dallo IAAD, Istituto d’Arte Applicata e Design, che ha partecipato con la presentazione di alcuni progetti alla Settimana Europea della Mobilità.
Alcune idee sembrano futuribili, un libro dei sogni che difficilmente si tramuterà in realtà, complice la crisi delle casse pubbliche, ma i principi proposti, se trovassero applicazione, potrebbero contribuire non poco a migliorare la qualità della vita e quella ambientale. Un esempio è quanto presentato da Roberta Novelli, docente di Mobilità sostenibile: un’applicazione che permetta la comunicazione diretta tra gli utenti e le infrastrutture di trasporto e un portale o un social network che consenta, oltre a ciò, anche la comunicazione tra utenti. Le possibilità sono molteplici, dal sistema che avvisa del passaggio di un mezzo pubblico, senza che debba essere l’utente a dover controllare, alla personalizzazione del percorso, con itinerari differenti in relazione all’agenda del giorno, al tempo a disposizione, e anche all’umore. Una dinamicità del sistema, insomma, che col variare dei fattori di partenza, ad esempio se c'è una postazione libera per il deposito della bicicletta in sharing, si aggiorna e avverte l’utente dando un’alternativa.
Un altro progetto, sempre targato IAAD in nome di una mobilità più sostenibile, è il progetto Servi.To, un caso-studio su San Salvario, quartiere non scelto a caso considerate le criticità della zona a livello di viabilità. La Città ha chiesto una collaborazione per individuare possibili soluzioni all’Istituto d’Arte Applicata e Design che, a proposito di sostenibilità, il 4 ottobre inaugurerà la nuova sede all'interno del prossimo quartier generale della Lavazza in via Pisa, zona pedonale che nelle intenzioni di Palazzo civico sarà la prima “smart street” cittadina. Gli studenti dello IAAD, dopo aver analizzato i flussi di traffico legati soprattutto alla distribuzione delle merci, durante il giorno, e alla movida notturna, hanno proposto alcune idee innovative per ridurre, grazie anche alla messa a punto di software gestionali ad hoc, il numero di mezzi in circolazione.
La soluzione? Mezzi elettrici e risciò. Tutte le merci destinate ai negozianti, stando al progetto, verranno stoccate in un unico centro di raccolta, in un edificio dismesso delle Ferrovie in via Nizza, e di lì verranno portate a ciascuno con un'unica consegna con un mezzo rigorosamente elettrico. Lo stesso mezzo potrà poi essere utilizzato alla sera per trasportare i frequentatori dei locali da uno dei parcheggi a pagamento del quartiere, dove in alternativa si potrà optare per un risciò.