Smog: diminuiscono in Italia gli effetti a breve termine. Dati inediti dallo studio EpiAir2
Presentati a Torino dall'epidemiologo Ennio Cadum dati inediti sugli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico. Dalle 25 città italiane prese in esame emerge una "diminuzione dei valori di rischio sia per il particolato che per l'NO2. Per quanto riguarda l'ozono è successo addirittura qualcosa di straordinario: i rischi sono scomparsi"
18 September, 2013
Nell’ambito degli appuntamenti per la Settimana europea della mobilità sostenibile si è tenuto all’Urban Center di Torino il seminario Qualità dell’aria e salute durante il quale Ennio Cadum, epidemiologo dell'Arpa Piemonte, ha presentato i primi ed inediti risultati dello studio EpiAir2. Lo studio, che analizza gli effetti a breve termine dell'inquinamento atmosferico e a cui hanno lavorato per 3 anni più di 120 ricercatori, verrà pubblicato in forma integrale nelle prossime settimane sul sito www.epiair.it e sarà presentato in una conferenza stampa alla presenza del ministro dell'Ambiente.
EpiAir2 ha preso in esame 25 città della Penisola e, dalle anticipazioni di Cadum, sembrerebbe emergere una chiara tendenza alla "diminuzione dei valori di rischio sia per il particolato che per l'NO2: per il biossido di azoto i valori si sono dimezzati mentre per il particolato sono passati da 0,69 a 0,49, quindi c'è stata una riduzione di circa il 30%. Per quanto riguarda l'ozono è successo addirittura qualcosa di straordinario: i rischi sono scomparsi". Lo studio ha dunque messo in evidenza come all'aumento in atmosfera di 10 mg/m3 di PM10, corrisponda un aumento del rischio di mortalità per cause naturali di 5 decessi in più ogni 1000 casi e non più, come fotografato dal primo studio EpiAir, di 7 decessi in più ogni 1000 casi.
Sulle cause di questo miglioramento l'epidemiologo ancora non si sbilancia: "Stiamo cercando di raccogliere tutta una serie di informazioni per cercare di capire che cosa è successo. La mia idea è che almeno in parte questi risultati dipendano da una maggior preparazione della popolazione a difendersi da certi inquinanti, ad esempio non esponendosi in giornate con picchi di ozono in atmosfera".