Abitanti di San Giovanni invadono i cantieri Metro C per fermare il taglio degli alberi
"Siamo arrivati troppo tardi". Non bastano le proteste degli abitanti di San Giovanni che hanno invaso i cantieri della Metro C di Roma e si sono incatenati a lecci e platani per fermare il taglio degli alberi del quartiere: le motoseghe non si sono fermate. Il 24 settembre associazioni di nuovo in piazza per continuare la protesta.
23 September, 2013
Al taglio degli alberi del proprio quartiere non ci stanno e se nei giorni scorsi non sono bastate le lettere al Sindaco, le richieste agli Assessori, le interviste e gli appelli sul web, oggi gli abitanti di San Giovanni sono passati all'azione: per fermare l'abbattimento degli alberi di via Sannio e viale Ipponio che servirà per fare spazio ai macchinari della Metro C, la mattina di lunedì 23 settembre circa 20 manifestanti hanno sfondato i cancelli e invaso i cantieri del Consorzio Metro C.
Nei giorni scorsi sono stati abbattuti già 35 grandi alberi. Alcune persone durante la manifestazione si sono schierate sotto un albero che gli operai avevano iniziato a segare, altre si sono incatenate ad un leccio. L'arrivo di carabinieri e polizia ha posto fino alla manifestazione e dopo alcune ore sono ripresi i lavori di abbattimento da parte degli operai.
“Il verde pubblico dell'Appio Latino – spiega l'associazione Ipponio Verde - è stato adottato da tutte le famiglie del quartiere, lo abbiamo salvato dalle macchine. Ma adesso questi platani che sono stati piantati subito dopo la guerra verranno distrutti secondo il progetto della Metro C per essere rimpiazzati da colate di cemento, compressori e cabine elettriche. Non ci sono ragioni per compiere questo scempio. A pochi metri di distanza – ribadisce l'associazione –si trova il campetto in cemento di Tennis Roma che tuttavia non verrà sacrificato”.
L'associazione Ipponio Verde comunque non si ferma e su Facebook comunica l'appuntamento per martedì 24 settembre alle ore 18.00 nei Giardini di piazzale Metronio per continuare la difesa degli alberi di viale Ipponio. "Avete mai sentito il rumore triste di un albero di 30 metri quando cade? Questa mattina - scrive l'associazione - a piazzale Ipponio hanno fatto strage di pini marittimi e di platani senza conferme ufficiali se la stazione Ipponio Ambaradam si farà mai! Difendiamo i giardini e i platani storici di via Ipponio, le prossime vittime!".
Solidarietà e comprensione arriva da parte del Presidio No Discarica Divino Amore, promotore della Costituente dell'ambiente e della difesa dei Diritti. "Siamo arrivati troppo tardi. Tutti gli alberi secolari sono stati drammaticamente abbattuti senza esitazione alcuna, per far spazio ai cantieri a San Giovanni della metropolitana C di Roma. Chiediamo - continua il Presidio - le immediate dimissioni di Athos De Luca, presidente della commissione ambiente di Roma Capitale, che a quanto si è appreso, ha fatto oggi il sopralluogo e invece di sospendere questa strage si è limitato a verificare il progetto di abbattimento approvato. Stessa richiesta vale per l'assessore all'Ambiente Estella Marino che, come al solito, è incapace di pronunciare una sola parola o fare un qualsivoglia atto contrario alle decisioni piovute dall'alto dei poteri forti. Comportamenti inqualificabili e vergognosi, senza alcuna decenza. La vostra responsabilità politica – conclude il Presidio - verrà giudicata dalla Costituente dell'Ambiente e della Difesa dei Diritti".
Leggi anche:
Viale Ipponio: abbattuti gli alberi per far spazio ai cantieri Metro C