Sciopero Gtt, 4 ore di stop di tram e bus e Ztl sospesa
Le principali sigle sindacali in rappresentanza dei dipendenti di Gtt hanno annunciato per lunedì 7 ottobre uno sciopero di 4 ore (dalle 17 alle 21 per quanto riguarda bus, tram e metro in città e dalle 10.30 alle 14.30 per quanto riguarda le linee extraurbane). Sospese le limitazioni alla circolazione previste nella Ztl
25 September, 2013
Il 7 ottobre, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisal Cisal, Ugl Trasporti e Fast Ferrovie hanno indetto uno sciopero unitario di 4 ore per protestare contro la vendita e la privatizzazione di Gtt. Lo stop va dalle 17 alle 21 per quanto riguarda bus, tram e metro in città e dalle 10.30 alle 14.30 per quanto riguarda le linee extraurbane. Sono sospese le limitazioni alla circolazione previste nella Ztl Centrale, mentre restano in vigorei divieti previsti nelle vie e corsie riservate al trasporto pubblico, nelle zone pedonali e nella ZTL Valentino.
L'annuncio di sciopero unitario è stato dato da buona parte delle organizzazioni sindacali dei lavoratori di Gtt nel corso della commissione Lavoro in Comune, alla presenza dell'assessore al Lavoro, Domenico Mangone, e soprattutto dell'assessore alle Partecipate, Giuliana Tedesco. Era stata proprio lei nel corso dell'ultimo Consiglio comunale a ribadire, in merito all'intenzione della giunta di non vendere più il 49% dell'azienda dei trasporti, ma l'80%, che «c'è grande attesa per la cessione di una quota di maggioranza di Gtt, mentre non è di particolare interesse l’acquisizione di una quota di minoranza da parte dei gruppi sondati da un’indagine di mercato».
Tra le preoccupazioni dei rappresentanti sindacali rientrano non solo la percentuale di quote da vendere, ma anche e soprattutto il mantenimento dei livelli occupazionali e delle condizioni contrattuali e salariali. Un paradosso e uno scandalo, secondo i portavoce dei lavoratori Gtt, che si metta in vendita l'azienda per fare cassa quando gli stipendi di alcuni dirigenti oscillano tra i 200 mila e i 300 mila euro.
Dal Partito democratico sono arrivate rassicurazioni, ai sindacalisti come agli alleati di Sel, che «la delibera autorizza la vendita del solo 49% dell’azienda», ha detto Giovanni Ventura, mentre Luca Cassiani ha espresso la disponibilità a valutare anche altre proposte, purché nel rispetto di garanzie per i lavoratori e il servizio pubblico. «Chi compra, compra la gestione – ha affermato Cassiani - e non privatizza il Trasporto pubblico locale». Posizioni simili a quelle ribadite dall'assessore Tedesco, che ha dichiarato l'impegno dell’Amministrazione per tutelare i posti di lavoro e le tariffe e per una vendita, al momento, solo del 49%, per quanto non ci siano però manifestazioni di interesse significative.
Non una vera e propria marcia indietro da parte dei democratici rispetto ai rumors sulle intenzioni della giunta di cedere il controllo del ramo trasporti, ma un atteggiamento più cauto e attendista che potrebbe allentare la tensione con Sel, fortemente contraria a vendere le quote di maggioranza ai privati. «Siamo convinti che sia ancora possibile costruire una grande azienda del trasporto pubblico – afferma Marco Grimaldi di Sel –, che sappia integrare i mezzi su gomma con quelli su ferro, valorizzando i grandi investimenti pubblici fatti con il passante ferroviario».