Plastica: qualità della raccolta in calo? Non è colpa degli errori
Nella nota di Corepla che annuncia l'aumento del Contributo Ambientale Conai si fa riferimento ad un peggioramento del mix qualitativo della raccolta della plastica. I soliti errori di conferimento? Questa volta no.
03 October, 2013
La quantità di plastica raccolta dal Corepla è stata in costante aumento dal 2011, nonostante la contrazione del quantitativo di imballaggi immessi al consumo: nel 2012 sono state raccolte 693.314 tonnellate di imballaggi in plastica (+5,5% rispetto al 2011, pari a 11,6 kg pro-capite), e la tendenza per il 2013 rimane positiva, anche grazie allo sviluppo della raccolta nelle regioni del Sud Italia.
Ma, come abbiamo ricordato spesso, un aumento delle quantità raccolte non si accompagna necessariamente ad un aumento della qualità del materiale raccolto. Anzi. Spesso è vero il contrario, come nel caso della Val d'Aosta, nettamente al di sopra della media nazionale per i quantitativi, ma non certo per qualità del mix raccolto. "Purtroppo capita spesso che una raccolta molto spinta sul piano quantitativo si riveli poi decisamente scarsa a livello qualitativo. È vero che se la percentuale raccolta è troppo bassa è difficile che al qualità sia eccelsa (perché significa che il sistema non è penetrato nel territorio) ma vale soprattutto il contrario: meglio raccogliere un po’ meno ma farlo meglio" ci aveva spiegato Corepla. (Leggi l'intervista completa qui . Sullo stesso argomento vi rimandiamo anche a Raccolta differenziata, Valle d'Aosta alla ricerca della qualità. Il caso plastica).
E così, gli ingenti quantitativi che si trova a gestire oggi la filiera di raccolta ne hanno inficiato la qualità, almeno negli ultimi dieci mesi. Il calo ha cominciato a farsi sentire a cavallo tra 2012 e 2013. Ma questa volta non a causa dei soliti errori di conferimento: oggetti in plastica non assimilabili alla categoria imballaggi gettati comunque nei contenitori, manufatti in plastica rigida, scarti edili, tubi in PVC, piccoli elettrodomestici etc. (Guarda il video Gli errori da evitare)
Il problema è piuttosto strutturale: la raccolta continua a crescere ma percentualmente l'incidenza delle plastiche di alta qualità - sostanzialmente le bottiglie in PET - si è indebolita, lasciando spazio a polimeri che danno risultati inferiori in termini di rendimento in fase di riciclaggio: sacchetti, contenitori per alimenti, buste della pasta, blister, etichette etc. Tutte frazioni recuperate poi come plastiche eterogenee, molto meno pregiate del PET, ma che per legge devono essere raccolte comunque dal consorzio.
Non significa quindi che i cittadini stiano abbandonando l'impegno, al contrario. Le campagne di sensibilizzazione degli ultimi anni sembrano dare i loro frutti, nonostante la complessità delle normative in vigore.
Leggi anche:
Imballaggi in plastica, aumenta il Contributo Ambientale Conai: da 110 a 140 euro/t da gennaio 2014