Ilva, Arpa Puglia scrive a Ronchi: “Anche se assenti, la nostra posizione è nota”
Il sub commissario Ronchi ha attribuito il ritardo nell’iter autorizzativo relativo alla copertura dei parchi minerali, all’assenza di Arpa e Asl. La replica di Arpa Puglia: "In sede di Aia l'Agenzia si era espressa con le sue osservazioni e proposte di prescrizioni relative alla questione della copertura dei parchi"
02 October, 2013
Gentile Subcommissario Ronchi,
leggiamo dall'articolo di stampa del Corriere del Giorno del 20 settembre 2013 che Lei avrebbe attribuito un ritardo nella concessione a Ilva del permesso a costruire la copertura dei Parchi Minerari all'assenza di Arpa (Agenzia regionale per la Protezione per l’Ambiente, ndr) e Asl alla prima conferenza di servizi indetta dal Comune di Taranto in data 18 Settembre 2013, assenza che avrebbe causato un rinvio della stessa al 21 ottobre prossimo. Premettendo che Lei stesso farebbe risalire il ritardo a partire dallo scorso luglio, data in cui scadeva la Diffida Ministeriale ad Ilva per il suo ritardo nella presentazione della Comunicazione Non Sostanziale e, quindi, non certo attribuibile ad Arpa, e successivamente ai tempi tecnici per la convocazione della CdS (Conferenza dei Servizi), anche questa non certo in potere ad Arpa, ci pone l'obbligo di ammettere l'assenza dell'Agenzia a detta conferenza.
L'assenza è stata causata dall'improvvisa indisponibilità per malattia del dirigente incaricato, audemars piguet replica che l'Agenzia non ha potuto sostituire non disponendo di adeguate ulteriori risorse intercambiabili all'ultimo momento, ovvero con l'adeguata preparazione, che non fossero impegnate in altre attività già in corso. Ciò, come dovrebbe ben sapere, dipende dall'atavica carenza di risorse di questa Agenzia, specie presso il DAP di Taranto (dipartimento provinciale, ndr), a confronto con le pressioni ambientali dell'area.
Nello scusarci per il disguido, ci sembra comunque inaccettabile che la sola assenza dell'Agenzia alla Prima Conferenza di Servizi (si ribadisce per una licenza edilizia e non per una autorizzazione ambientale) possa essere causa di un qualsivoglia significativo ritardo procedurale; infatti già in tutti i parerei espressi da Arpa in sede di procedura Aia, che Lei dovrebbe ben conoscere, l'Agenzia si era espressa con le sue osservazioni e proposte di prescrizioni relative alla questione della copertura dei parchi. Ove ciò non bastasse fa testo quanto espresso con verbale della riunione del Gruppo Istruttore (GI) della Commissione IPPC del 29-31 maggio 2013, anche questo a Lei disponibile, in cui venne evidenziata la mancata ottemperanza di quanto impartito con prescrizione n. 4 del Decreto di Riesame Aia. Sarebbe bastato, allora, basarsi su detta documentazione, già completa per quanto di competenza dell'Agenzia, per identificare, senza ulteriori ritardi, le richieste di integrazione documentale da pone a carico di Ilva.
A conferma di ciò, fa testo anche quanto a verbale della riunione del GI tenutasi lo scorso settembre 2013 in riferimento alla suddetta prescrizione, ossia
- ID 90/333/544 - Modifica non sostanziale alla prescrizione n.4 del decreto AIA "Interventi di realizzazione chiusi per le aree di deposito di materiali polverulenti".
Il gruppo istruttore ritiene di richiedere chiarimenti e integrazioni ad ILVA spa, che si riportano in dettaglio in allegato B. Ritiene che la documentazione integrativa debba essere fornita in 10gg in considerazione dell'illustrazione già effettuata nel corso della riunione del 25/09/2013 delle suddette richieste di integrazioni.
Infine, non Le potrà sfuggire che nel corso della CdS (conferenza dei Servizi, ndr) in questione, il Ministero dell'Ambiente ha comunicato l'oggettiva impossibilità del Comune di Taranto a rilasciare la Concessione edilizia in assenza di un apposito parere VIA ministeriale.
Pertanto appare quanto mai singolare, se non inquietante, la Sua dichiarazione, ove confermata, di attribuzione a questa Agenzia di qualsivoglia responsabilità in merito a ritardi procedurali, anche alla luce dell'universalmente noto efficace sforzo straordinario che Arpa ha profuso e profonde sulla questione tarantina, riconosciuto anche dalla sentenza della Corte di Cassazione Penale, Sez.1. 04 aprile 2013, n. 15667 - Disastro ambientale Ilva e perseveranza delle condotte delittuose in cui si legge: "Del resto, molti sono stati negli anni gli interventi e gli atti amministrativi nei quali sono stati chiaramente evidenziati tali problemi ed, in specie, le comunicazioni e relazioni dell'Arpa Puglia che da anni ha segnalato gli aspetti più critici dello stabilimento."
Viceversa si deve con rammarico prendere atto che, a distanza di due mesi dalla nomina sua e del Dott Bondi, nomina avente caratteristica di funzione pubblica, non è stato richiesto alcun incontro con questa agenzia né si ha alcuna notizia della pubblicazione dello schema del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria, previsto dal V comma dell'art. l della legge 89/2013 a cura del Commissario Straordinario, per eventuali osservazioni di nostra competenza.
Distinti saluti
Direzione Generale Arpa Puglia
Giorgio Assennato