Biciclette in sosta, fuori dalle rastrelliere: davvero si possono multare? Il caso di Padova
Sulla sosta delle biciclette in ambito urbano esiste di fatto un vuoto normativo: parcheggiare al di fuori delle rastrelliere è possibile o no? E se le rastrelliere sono sempre meno delle biciclette, può un Comune pensare di multare i ciclisti che le legano ai pali?
19 October, 2013
Legare la bici al palo non è una moda: è l'unico modo per parcheggiarla, nella maggior parte dei casi. E, al pari dell'auto, poter "posare" il proprio mezzo di trasporto è una necessità non trascurabile nella quotidianità urbana. A nessun sindaco verrebbe in mente di lasciare mezza città senza parcheggi per le automobili; eppure è esattamente quello che succede con le rastrelliere per le biciclette. Solo che dire a un ciclista "legala dove vuoi, basta che non dia fastidio" è una cosa; dirlo al proprietario di una Volkswagen potrebbe generare qualche intoppo.
E infatti, nonostante molti regolamenti cittadini vietino di posteggiare biciclette fuori dalle apposite aree - quando presenti, il che non è affatto scontato - le amministrazioni comunali adottano, di norma, la prassi del quieto vivere, intervenendo solo quando il mezzo crea intralcio o sembra abbandonato da tempo, e quasi sempre su segnalazione. Una situazione forse non ottimale, ma che parte da due considerazioni banali: a patto di usare un minimo di buon senso, il disagio che può causare una bici posteggiata è decisamente sostenibile. E, in seconda battuta, nessuna amministrazione muore dalla voglia di sollevare la questione. Perché se si ammette la sosta esclusivamente nelle apposite rastrelliere, qualcuno potrebbe legittimamente chiedere "Quali rastrelliere?".
Eppure di tanto in tanto arriva la notizia di qualche comune intenzionato a mettere ordine. E' successo a Roma, Trieste, Bologna, con multe da 80 euro per le bici legate sul marciapiede. Argomento controverso: nel 2010, durante la discussione sulle modifiche al Codice della Strada, venne proposto un emendamento che chiedeva proprio la legalizzazione della sosta su marciapiede per i velocipedi, ma venne respinto.
Eccessive o no le misure - bisognerebbe valutare caso per caso - le sanzioni comminate riguardavano comunque sempre solo biciclette parcheggiate su percorsi ufficialmente riservati ai pedoni, i marciapiedi appunto: a nessuno era ancora venuto in mente di inaugurare una campagna multe per le bici ree di esser posteggiate "fuori dalle rastrelliere".
A quanto pare invece, l'idea sta circolando a Padova: un po' a sorpresa, visti gli investimenti fatti dal Comune negli ultimi anni per sostenere la bicicletta, scelta numero 1 per i tanti studenti universitari che vivono in città. E infatti sono proprio gli studenti a protestare: si spostano senza inquinare, occupano meno spazio delle automobili, non si lamentano per la mancanza di rastrelliere, e ora dovrebbero pagare le multe? (Il come è poi tutta un'altra questione... le biciclette non sono riconoscibili: si ricorrerebbe allora alla rimozione forzata?)
In realtà il nuovo regolamento di polizia urbana non è ancora entrato in vigore: la proposta di sanzionare i ciclisti che parcheggiano fuori dalle rastrelliere è appunto ancora solo una proposta. La delibera deve ancora essere approvata dal consiglio Comunale, ed è ragionevole aspettarsi correttivi e ridimensionamenti. Ma a colpire è il ragionamento alla base, almeno per come ci è stato spiegato in due parole dagli uffici del Comune: gli universitari in bicicletta sono migliaia: non possiamo certo fare rastrelliere per tutti.
Viene da chiedersi cosa succederebbe se ventimila studenti decidessero per un giorno di non prendere la bici e andare tutti quanti all'università con un'automobile a testa...
(A breve un'intervista con l'assessore alla Viabilità del Comune di Padova, che ci spiegherà ufficialmente la posizione e le intenzioni dell'Amministrazione)
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