Cina: Harbin, 500 microgrammi di Pm2.5. Scuole chiuse e città invisibile
Scatta l'allarme smog nella città settentrionale cinese di Harbin: chiuse le scuole, le autostrade e l'aeroporto internazionale. L'inquinamento atmosferico ha superato decine di volte i limiti fissati dall'Organizzazione mondiale di Santità: i livelli di Pm2.5 sono stati registrati oltre i 500 microgrammi, quando la soglia limite è 25
22 October, 2013
E' già allarme inquinamento in Cina, dove la città di Harbin, nel nordest del paese, è avvolta da una fitta nube di smog. I cittadini sono costretti a girare con le mascherine, mentre il traffico è impazzito a causa della scarsa visibilità, ridotta ormai a soli dieci metri, e le autorità hanno fatto chiudere le scuole e l'aeroporto.
L'inquinamento atmosferico ha superato decine di volte i limiti fissati dall'Organizzazione mondiale di Santità: i livelli di Pm2.5 sono stati registrati oltre i 500 microgrammi questa mattina, secondo quanto riporta l'agenzia ufficiale Xinhua, mentre secondo l'Oms i livelli di guardia non dovrebbero superare i 25 microgrammi.
Le agenzie attribuiscono l'alto livello di inquinamento dell'aria alla prima giornata di accensione dei riscaldamenti, che sono in gran parte a carbone in tutto il nordest della Cina. Secondo i media locali la situazione è destinata a protrarsi almeno per le prossime 24 ore.
Harbin si trova nella provincia dell'Heilongjiang, non lontano dal confine con la Russia. Ma lo smog ha raggiunto una densità eccezionale anche in altre città della regione, tra cui la capitale della provincia dello Jilin, Changchun. E all'inizio dell'anno l'inquinamento atmosferico aveva raggiunto livelli di guardia a Pechino e a Shanghai.
L'inquinamento è uno dei temi più caldi e discussi in Cina in questo periodo. Secondo l'edizione on line della Bbc, l'argomento ha scatenato una vivace polemica sui social network. Su Sina Weibo, ad esempio, sito di microblogging cinese (ibrido fra Twitter e Facebook), un utente di nome MaltzZz, dalla provincia di Jilin, ha scritto a proposito della fitta nebbia: "Oggi, eravamo tutti in ritardo alla lezione, perché non abbiamo trovato l'edificio scolastico". Mentre Backpacker Xiao, che scrive proprio da Harbin, definisce la città "morta" e aggiunge, riferendosi all'inquinamento della capitale, "Pechino, non sei più da sola. Adesso ci siamo anche noi". Non si respira meglio nella città di Changchun, da dove uno studente scrive: "Mi ha chiamato mia madre...e mi ha chiesto come è l'aria qui e se ho la tosse. Io mi sento bene...dovrei essere in grado di vivere per vedere la mia laurea".
Quello dello smog è un problema che affligge almeno mezzo miliardo di cinesi. Ad affermarlo è un nuovo studio, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, che ha indagato un collegamento diretto tra i pesanti livelli di inquinamento atmosferico dalla combustione del carbone e le longevità degli abitanti. Per colpa dello smog a nord del fiume Huai si vive cinque anni di meno.
Le autorità sanitarie si sono messe in moto. A Pechino, ad esempio, è stato lanciato un progetto pilota per verificare il tasso di tumori in città. Il progetto prevede anche l'effettuazione gratuita di test diagnostici ed esami per coloro che sono considerati a rischio.
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