Mobilità urbana: la rivoluzione è lo sharing? Da Milano si apre il dibattito. Dicci la tua!
Un intervento di Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, per Arcipelago Milano apre il dibattito. "Nel capoluogo lombardo in questo momento, oltre 70 mila persone sono abbonate a sistemi di car sharing e bike sharing. I nuovi servizi di car sharing sono finalmente una valida alternativa al possesso dell’auto privata liberando spazio per piste ciclabili, corsie riservate e rendendo più facile trovare parcheggio per le auto rimanenti"
30 October, 2013
Intervento di Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, per Arcipelago Milano
A Milano, in questo momento, oltre 70 mila persone sono abbonate a sistemi di car sharing e bike sharing. È una rivoluzione se pensiamo che solamente nel 2007 questa cifra era di meno di un migliaio. Se guardiamo le strade scopriamo che tante sono le biciclette, sempre di più, e sempre di più sono le bici gialle del Comune. Dal 2011 a oggi, infatti, le stazioni sono più che raddoppiate (+55% da marzo 2012, grazie alle risorse di Area C permettendoci di coprire pressoché capillarmente la cerchia della 90/91). Gli utenti BikeMi sono cresciuti di più del 50% in un anno e per la prima volta a settembre BikeMi ha superato i 10.000 prelievi in un solo giorno.
Oggi abbiamo deciso di cambiare anche le regole del car sharing e anche in questo caso la rivoluzione è evidente e repentina. Vi do un solo dato: a luglio gli iscritti a sistemi di car sharing erano poco più di 5.000. Adesso siamo ormai oltre i 50 mila. Il Comune, infatti, ha deciso un cambio di posizione: se prima era esercente unico del servizio, attraverso GuidaMi, società di Atm, e aveva come concorrenza un unico piccolo servizio regionale (E-vai), oggi le nuove regole consentono a chiunque di aprire un sistema di car sharing, purché rispetti le norme dell’avviso pubblico comunale.
Questo ha portato a Milano un primo grande operatore internazionale, Car2Go, e favorito la nascita di un grande operatore nazionale, un consorzio tra Eni, Fiat e Trenitalia, che inizierà ad operare a breve. Così, la flotta di auto in sharing, che a luglio era di poco superiore alle cento unità, a fine anno avrà abbondantemente superato il migliaio di auto.
I nuovi servizi di car sharing sono finalmente una valida alternativa al possesso dell’auto privata (che secondo le stime ACI incide sulle famiglie per circa 7 mila euro ad auto all’anno) aiutando Milano, che oggi ha 55 auto per 100 abitanti, ad attestarsi rapidamente su parametri simili alle altre grandi città europee (tra le 30 e le 40 auto per 100 abitanti), liberando spazio per piste ciclabili, corsie riservate e rendendo più facile trovare parcheggio per le auto rimanenti.
Il car sharing, così come BikeMi, sta diventando parte del cambiamento della mobilità avviato con Area C e dimostra che i milanesi grazie ai nuovi servizi, modificano le abitudini anche in maniera molto diversa da come ci si attendeva. Ad esempio tutti avrebbero ipotizzato che il car sharing sarebbe stato utilizzato per andare in centro senza pagare Area C, mentre l’esperienza di questi primi mesi ci dice che l’utilizzo è soprattutto per muoversi in quartieri dove non c’è la metropolitana.
Però il punto di fondo riguarda un principio che va esteso dalla mobilità ad ogni campo: ha senso ancora possedere un bene molto costoso (costo per l’acquisto + 7000 euro/anno per auto) e che usiamo poco (in media i milanesi usano l’auto per il 3% del tempo e per il resto rimane parcheggiata), se abbiamo l’alternativa di pagare solo per il tempo effettivo di spostamento?
Lo sharing ci permette, in ogni campo, risparmi, uso razionale delle risorse, miglioramento della qualità della vita, il contrario della decrescita felice. Se può essere una rivoluzione, che la rivoluzione abbia quindi inizio dall’auto! (Quest'ultima parte dell'intervento di Maran ha suscitato un piccolo ma significativo dibattito su Facebook a cui ha partecipato lo stesso assessore).
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12 commenti
Scrivi un commentokHuDE1GBm
28.02.2014 14:02
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michele
04.11.2013 09:11
Secondo me, il car sharing nella sua fase iniziale non è un mezzo sostitutivo (elimino l'auto e vado con Car2Go) ma complementare. questo almeno nella sua fase iniziale, dove il cittadino medio che usa questo tipo di car sharing lo fà per necessità (studenti universitari in primis, giovani lavoratori, chi non può permettersi la seconda o la prima auto ecc...). In una fase successiva, il cliente valuta se continuare con il car sharing oppure comprare un'auto, quindi la valutazione si base su costo/comodità/utilizzo. E qui che la comodità di non pagare i parcheggi e parcheggiare anche nelle strisce blu, non pagare l'area C ecc... possono fare la differenza, e se la scelta ricade sul car sharing allora si che si può dire che come servizio è anche ambientalmente sostenibile!
Ovviamente, in questi mesi e ancora per alcuni mesi, ci saranno solo 600 auto in più in città...
Fosse elettrico, il vantaggio sarebbe quasi immediato, e dalle dichiarazioni fatte se ci fosse una rete di colonnine per la ricarica elettrica dei veicoli a quest'ora avevamo 600 smart elettriche... ancora una volta gli amministratori pubblici si confermano poco lungimiranti!
Sandro
01.11.2013 08:11
Il Car Sharing funziona solo in città con elevati problemi di congestione del traffico oppure ove siano presenti reali sistemi di limitazione del traffico nella zona centrale. L'esempio di Modena, ove il car sharing è fallito miseramente per gli insostenibili costi a carico della società (pubblica) che gestiva un servizio praticamente inutilizzato deve essere tenuto ben presente.
Gmicco
31.10.2013 16:10
Ho contattato alcuni miei amici e conoscenti (che abitano più a Nord della Puglia) e mi hanno parlato molto bene di questo servizio. Mi hanno riferito che dal punto di vista della trasparenza, delle tariffe e della sicurezza il sistema regge se il comune gioca un ruolo di garanzia (vedi Bergamo). Concordo con Hutter: car sharing va bene, ma è insufficiente per le politiche finalizzate alla riduzione del traffico.
Sergio Ligato
31.10.2013 09:10
Purtroppo a Milano abbiamo perso una grande opportunità che è quella di costringere da parte del Comune di Milano di ottenere flotte di auto da destinare al car sharing ibride o elettriche.
Non c'è nessun motivo per cantare vittoria . La tecnologia c'è le auto sono a combustione interna inquinanti e pericolose per i nostri polmoni.
Una montatura questo successo invece si tratta di un ennesima sconfitta.
Sergio Ligato
Furio Sbriccoli
30.10.2013 13:10
La mia città ideale si muove con i mezzi pubblici per le tratte medio lunghe, in bicicletta per gli spostamenti di prossimità e con l'auto condivisa per tratte lunghe, complesse, per trasportare merci o persone (città quasi ideali se ne trovano nel centro e nel nord Europa).
Usare esclusivamente l'auto in città è come andare in bagno in moto: inefficace e insensato (sto in coda, non trovo posto, pago il parcheggio, prendo le multe, ci metto 1 ora per spostarmi di 200 metri, impreco contro il mondo, mi stresso, vado in paranoia, non trovo il benzinaio e a volte, vengo coinvolto in incidenti).
Ma anche il semplice possesso (almeno in ambito urnamo) non è il top dell'efficienza.
Considerando i costi di possesso e di utilizzo correlati al reale utilizzo di un auto (media 4000€ l'anno+costo auto) e alla velocità media di spostamento (7kmh orari nelle ore di punta!) possedere un auto è un po' come avere una mucca sul terrazzo per il caffelatte del mattino. Non è un po' più conveniente beneficiare di una fattoria e comprare il latte (magari sfuso) quando serve?
Tuttavia c'è un grosso problema. Il latte di cui sopra lo trovi quasi ovunque e a prezzi modici (enormemente minori rispetto a quelli della mucca domestica!); l'auto condivisa no. Manca uno standard, il parco auto è ristretto, alcuni car sharing ti obbligano a riportare l'auto dove l'hai prelevata, il costo non è proibitivo ma neanche così conveniente (19€+14€ all'ora).
Il car sharing sarà il futuro della mobilità motorizzata "condivisa" ad uso privato quando sarà capillare, semplice da utilizzare ed a prezzi fortemente competitivi rispetto all'auto privata.
Così su due piedi mi viene da pensare però che alla lobby dell'auto, disincentivare l'uso dell'auto privata a favore di quella condivisa non andrà troppo giù. Preparatevi ad una controffensiva.
Silvana
30.10.2013 13:10
Per me il car sharing è solo uno degli ingredienti del cocktail che si chiama mobilità sostenibile. Al primo posto c'è un trasporto pubblico efficiente e non troppo esoso. Poi le misure per disincentivare l'uso del mezzo proprio, poi le piste ciclabili (e le altre iniziative pro bicicletta) e infine, certo, anche il car sharing.
paolo hutter
30.10.2013 12:10
Non so valutare quanto l'auto del car sharing possa sostituire l'auto privata. Ma il punto su cui NON sono d'accordo è un altro. La promozione del car sharing non può sostituire la limitazione del traffico privato! Milano si era avviata con i referendum a creare un'area C estesa a metà città,insomma alla circonvallazione della 90. E con la nuova Giunta si era avviata a fare un buon numero di domeniche a piedi e anche di provvedimenti emergenziali antismog, fino al blocco di tutti i diesel e affini. Si era parlato di nove corsie riservate, piste ciclabili, restrizioni nella sosta. Ora l'impostazione è cambiata, non si attua l'esrtensione di area C, si sono fermate le domemiche a piedi e si pensa di far andare avanti la mobilità sostenibile attraverso la promozione del car sharing. Dubito che ciò porti a significative riduzioni del traffico
Silvia
30.10.2013 11:10
Sarebbe auspicabile che il car sharing si espandesse di più anche nella "città dell'auto", dato che Torino è anche quella coi dati peggiori sulla qualità dell'aria... E' vero che possedere un'auto costa molto, ma forse non sono ancora un po' proibitivi anche i costi del car sharing?
Riccardo C.
30.10.2013 11:10
Maran ha ragione. Per convincere un popolo di accaniti automobilisti ad abbracciare la mobilità leggera (piedi, bici e mezzi pubblici) è strategico passare attraverso un'auto che risponde ad una logica nuova. Soltanto così si può accrescere su larga scala la consapevolezza sul costo effettivo di un'auto di proprietà. Prima di utilizzare un'auto del car sharing ci si pensa infatti due o tre volte, mentre salire sull'auto di proprietà è un gesto ormai interiorizzato e non così consapevole.
Palmiro
30.10.2013 11:10
E' utile se vivi e lavori in città, non ti serve l'auto tutti i giorni, ma ci sono giorni in cui non puoi farne a meno. Lo farei sicuramente se nella vita facessi il cameraman, per esempio. Purtroppo non lo faccio però. L'auto per muovermi in città non la uso quasi mai. Se mi serve la sera tendo a fare car pooling con gli amici.
In generale è un bel progetto, ma dubito che vada a sostituire l'auto privata. Si aggiunge, semmai. Ma chiunque viva fuori città non farà mai il cambio, per esempio. Idem per chi è costretto a prenderla tutti i giorni, non tutti fanno un lavoro d'ufficio. E purtroppo il car sharing usato tutti i giorni costa ben più di un'auto privata. Non dovrebbe nemmeno essere quello il senso, oltretutto.
Stefano
30.10.2013 11:10
Va detto che Milano il Comune sta incentivando i car sharing anche perché da ogni "auto condivisa" guadagna entrate a forfait (pagate dall'operatore) che coprano AreaC e uso dei parcheggi. Avere 1000 auto e 3000 bici condivise su Milano è una bella novità, ma comunque al momento anche loro occupano spazio urbano (veicoli, stazioni di prelievo, di rifornimento, ecc.) in una città soffocata. A quando degli incentivi per spingere a "far fuori" direttamente dallo spazio urbano le auto private?