Malagestione e disservizi: ecco come non funziona il trasporto pubblico a Roma
Anche Legambiente chiede chiarezza al Campidoglio sui disastri dell'Atac che non riesce ad offrire un servizio di trasporto pubblico adeguato alla Capitale
06 November, 2013
Scioperi, disservizi, proteste da parte degli autisti, orde di persone in fermata, malagestione, mancanza di proposte innovative e di fondi. Questi alcuni dei problemi dell'Atac, l'azienda che si occupa del trasporto pubblico della Capitale. Dopo i disagi degli ultimi giorni, anche Legambiente Lazio é intervenuta chiedendo al Campidoglio "di fare subito massima chiarezza per tutti i cittadini che sono alle prese ogni giorno con disservizi e inefficienze e che non meritano di pagare dopo la malagestione degli scorsi anni".
"Gli sforzi della nuova Giunta comunale vanno nella direzione giusta ma il pericolo è dietro l'angolo, serve cambiare definitivamente rotta con uno sforzo nei prossimi bilanci per destinare le risorse ad un effettivo miglioramento del servizio", ha detto Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio. "Roma ha accumulato negli anni un ritardo enorme che non può più aspettare di essere risolto. I cittadini hanno subìto un aumento del prezzo del biglietto ma si trovano davanti tutti i giorni bus strapieni, corse che inspiegabilmente non vengono effettuate, mezzi vecchi".
A ben vedere, il prezzo del biglietto a Roma é decisamente inferiore a quello di altre città italiane ed europee. Ciò che manca però é un controllo adeguato sia sugli autobus che nelle metro, come spesso denunciano quotidiani e blog della Capitale comeRoma Fa Schifo: sempre più persone viaggiano gratuitamente alle spalle di chi ogni anno rinnova l'abbonamento o ogni giorno paga il biglietto.
Altri problemi poi riguardano la "politica" e la gestione dell'azienda stessa. "Bisogna spiegare ai romani - continua Parlati - come vengono i spesi i loro soldi, togliendo il velo dallo scandalo dei cosiddetti 'superminimi' e delle 'somme ad personam' oggi avvolti nel mistero, come saranno risolti gli strascichi di parentopoli che pesano sul bilancio, con personale in esubero che continua a percepire lo stipendio da un lato, e la mancanza di autisti e personale che costringe l'azienda a rivolgersi a società esterne con costi aggiuntivi o a chiedere ore di straordinario ai suoi dipendenti, dall'altro. Atac è una società fondamentale per la Capitale, serve una riorganizzazione che sia basata sulla trasparenza, che gestisca in maniera efficiente le risorse, risani il pesante debito accumulato negli anni, dia spazio al merito. Perché i 4 milioni di spostamenti che garantisce l'azienda - specifica Parlati - non diventino viaggi infernali o, peggio ancora, mettano a repentaglio l'incolumità dei passeggeri".