Ecodom (RAEE): ancora 6 milioni gli italiani senza un'isola ecologica
Smaltimento RAEE: sono troppi gli italiani senza una piattaforma ecologica e tanta la burocrazia per smaltire correttamente gli elettrodomestici. A "Garage Story - Il tesoro nascosto in garage o cantina da recuperare", il direttore generale di Ecodom Giorgio Arienti ha elencato i problemi ancora irrisolti della raccolta RAEE in Italia. E dal 2019 la UE chiede di arrivare a 12 kg/abitante annui, contro i 4 attuali dell'Italia
14 November, 2013
"Sono circa 6 milioni gli italiani che ancora non hanno a disposizione un'isola o piattaforma ecologica, quella che in certi Comuni si definisce popolarmente "ricicleria", per potere smaltire oggetti e materiali ingombranti, pesanti, difficili o inquinanti, come molti dei RAEE, in Italia". Lo ha detto il Giorgo Arienti, direttore generale di Ecodom (nella foto accanto, presso una discarica abusiva), il principale consorzio italiano per la gestione e lo smaltimento dei RAEE, alla presentazione di "Garage Story - Il tesoro nascosto in garage o cantina da recuperare".
Inoltre tanti i motivi burocratici, che scoraggiano gli italiani ad adottare quella minima attenzione civica e ambientale verso il vecchio apparecchio elettrico/elettronico da smaltire, che viene invece dedicata ad altri materiali, come gli imballaggi in plastica, vetro o la carta. Ad esempio, la burocrazia che impone al cittadino di lasciare i propri dati personali, quando destina ad un punto vendita autorizzato un elettrodomestico in disuso. Oppure la legge che impone ai negozianti del settore elettronico di recarsi presso i punti di smaltimento "almeno una vola al mese": "ma perché, se ancora non ho immagazzinato un quantitatvo tale che mi renda necessario il viaggio?", ha detto il direttore Ecodom.
E alla domanda perché i Consorzi RAEE non propongano un incentivo economico al cittadino, visto che i materiali che si ricavano dai RAEE sono spesso preziosi (ferro, rame, alluminio ..), Giorgio Arienti ha risposto che finchè il saldo economico della raccolta RAEE in Italia sarà negativo, com'è ora, non sarà possibile. Ossia quanto si spende per il trattamento del rifiuto RAEE, soprattutto per lo smaltimento delle sostanze inquinanti, supera il valore della materia riciclata. .
Inoltre c'è sempre il problema della dispersione illegale dei RAEE.
In merito Ecodom ha ricordato il lancio del sito web raeereporter.it, insieme a Legambiente, un sito web in cui confluiscono centinaia di segnalazioni foto e video da tutta Italia, sulla dispersione illegale e abusiva dei rifiuti elettrici ed elettronici. Uno dei motivi dell'obbligo legale di conferire i RAEE che non va mai dimenticato, è infatti l'evitare la dispersione nell’ambiente di sostanze inquinanti, come i clorofluorocarburi (CFC) e gli idroclorofluorocarburi (HCFC), gas ozono-lesivi contenuti nei circuiti refrigeranti e nelle schiume poliuretaniche dei frigoriferi, condizionatori e congelatori di vecchia generazione.
Tornando ai numeri della raccolta RAEE in Italia e in Europa, sono 8 kg a testa la media annua UE di raccolta RAEE, contro i 4 kg di quella italiana. Poi ci sono i soliti "primi della classe", in genere i Paesi Scandinavi, che arrivano a raccogliere 16 kg a testa, di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’Italia si colloca oggi appena al 16° posto della graduatoria europea ed è lontanissima dagli obiettivi di raccolta stabiliti dalla nuova direttiva comunitaria sui RAEE, 12 kg/abitante annui, contro i 4 attuali, a partire dal 2019.
di Stefano D'Adda