Approvato il Ddl Ambiente: tutte le novità settore per settore
Protezione della natura, difesa del suolo, valutazione di impatto ambientale, acquisti verdi, gestione dei rifiuti e servizio idrico: restano fuori dal Ddl la contabilità ambientale e la norma sugli incidenti in mare caldeggiata da Legambiente. Ecco che cosa cambia con il nuovo disegno di legge
18 November, 2013
Una vera e propria Agenda Verde del Governo, con un pacchetto di norme a 360 gradi su ambiente e green economy per lo sviluppo sostenibile del Paese. E' questo lo spirito del ddl contenente una serie di misure ambientali approvato dal Consiglio dei ministri, e presentato dal ministro Andrea Orlando che lo definisce "un primo passo" per i settori della green economy dell'economia italiana. (NB: il link rimanda alla bozza più recente, ma il testo ufficiale sarà pubblicato in G.U. e al momento non è ancora disponibile)
Dentro al provvedimento, composto da una trentina di articoli, c'è spazio per la protezione della natura, la difesa del suolo, la valutazione di impatto ambientale, gli acquisti ed appalti 'verdi', la gestione dei rifiuti, il servizio idrico. Non trovano invece posto due punti di cui si era discusso: il primo - ancora allo studio - riguarda una norma sulla contabilità ambientale; il secondo per una maggiore protezione nel caso di incidenti alle navi, con nuove regole sui trasporti marittimi che estendono la responsabilità al proprietario del carico, per scoraggiare l'uso delle 'carrette' del mare.
"Questo disegno di legge - osserva Orlando - può essere definito senza retorica come una vera e propria 'Agenda Verde' che il governo mette in moto, con una straordinaria potenzialità di sviluppo economico". Si parte da una fotografia della situazione dei termovalorizzatori a livello nazionale per capire anche l'incidenza della crisi sulla produzione nazionale di rifiuti, norme per riciclo, riuso, recupero di materia, e differenziata. Si passa poi ad offrire una spinta per acquisti e appalti verdi da parte della Pubblica amministrazione (art.10): l'obiettivo è "introdurre un incentivo per gli operatori economici che sono muniti di registrazione Emas (che certifica la qualità ambientale dell'organizzazione aziendale) o di marchio Ecolabel (che certifica la qualità ecologica di prodotti, beni e servizi)".
Per i parchi nazionali (art.2) cambia la procedura per la nomina dei direttori dei parchi nazionali, lasciando al ministro solo quella sul presidente. Semplificazione, celerità, risparmio e trasparenza con l'unificazione delle commissioni Via e Aia (art.6); con una riduzione dei componenti e abbassamento delle retribuzioni.
Una novità riguarda anche il recupero energetico dei rifiuti (art.20), con l'attribuzione al ministero dell'Ambiente del compito di individuare la "rete nazionale di impianti di incenerimento dei rifiuti", per capire il reale fabbisogno per una corretta pianificazione. Tra le misure verdi del pacchetto anche il finanziamento degli interventi di demolizione di immobili abusivi realizzati in aree ad elevato rischio idrogeologico (art.24) e la costituzione di un Fondo di garanzia per il servizio idrico nazionale (art.25) per rilanciare gli investimenti, soprattutto per acquedotti e depurazione.
Per il presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci "il via libera al collegato Ambiente ha un'importanza particolare vista la debolezza dell'ambiente nella Legge di Stabilità, dove sarebbe necessario almeno aumentare le risorse per la difesa del suolo, per il 2014 ferme a 30 milioni, e stabilizzare l'eco-bonus". Mentre Legambiente, pur parlando di "un primo utile passo per le politiche ambientali", spera che "il Governo trovi il coraggio per riprendere la norma sugli incidenti in mare".
Leggi il testo del Ddl Ambiente (NB: il link rimanda alla bozza più recente, ma il testo ufficiale sarà pubblicato in G.U. e al momento non è ancora disponibile)
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